Nasce in Abruzzo il primo Distretto Biologico guidato da una scuola

Nasce il distretto biologico Valle Peligna-Sirente Velino

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“Un modello virtuoso che vede la scuola protagonista”. Con queste parole il sottosegretario all’agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, ha tagliato il nastro sabato scorso, a Pratola Peligna, del primo Distretto Biologico abruzzese, quel “Distretto Biologico Decumano Maximo D’Abruzzo” che raduna 62 aziende biologiche, 34 Comuni dell’Aquilano, due associazioni di produttori, il Parco Regionale Sirente Velino e l’Istituto tecnico agrario “Arrigo Serpieri” che è stato il vero artefice dell’iniziativa. Non era mai accaduto, sia in Italia che in Europa, che fosse una Scuola a traghettare la costituzione di un Biodistretto: un traguardo ragguardevole per il Serpieri, con sedi a Pratola Peligna, Avezzano e Castel Di Sangro, Istituto da sempre attento al futuro occupazionale dei suoi studenti. Difatti, come ha spiegato a GreenPlanet il preside dell’Iis “Arrigo Serpieri”, Francesco Di Girolamo, che è anche presidente della Società consortile “Decumano Maximo d’Abruzzo”, “L’idea del Biodistretto è nata soprattutto pensando ai nostri ragazzi. Sia la Valle Peligna che il Velino Sirente risentono dello spopolamento e ci sono tante eccellenze agroalimentari che non vengono valorizzate adeguatamente. Unendo le forze nel Biodistretto possiamo senz’altro dare spinta all’economia locale, mettere in luce i nostri prodotti, distribuirli meglio e organizzare filiere di trasformazione. Con il nostro marchio “Decumano Maximo d’Abruzzo”, che si rifa all’alleanza tra Marsi e Peligni contro i Romani, anche noi vogliamo combattere lo spopolamento e favorire l’economia locale, ma soprattutto il nostro obiettivo è formare ragazzi che siano pronti all’inserimento nel mondo del lavoro. Il Biodistretto fornirà appunto l’occasione di mettere in relazione le aziende e i nostri studenti”.

Intanto il Biodistretto è già pronto a partire con iniziative concrete di promozione del biologico. “La prima iniziativa – ci ha detto Di Girolamo – è la costituzione con finanziamento regionale di 10 “Smart stores” automatizzati, dislocati in altrettanti comuni, che venderanno i prodotti delle aziende del Biodistretto e questo pensando anche al turismo. Sarà infatti fornita ai turisti la possibilità di avere un souvenir gastronomico a pronta disposizione”. “Inoltre – ha proseguito il preside del Serpieri – pensiamo a realizzare, con il finanziamento UE, delle filiere per la produzione di prodotti trasformati, dall’alimentare alla cosmetica, tutti a base di prodotti bio delle nostre aziende. Il nostro Istituto sarà parte integrante del Biodistretto e sarà un punto di ricerca e di sviluppo innovativo, offrendo agli studenti un percorso che va oltre le tradizionali conoscenze teoriche, perché avranno l’opportunità di metterle in pratica nelle aziende una volta usciti dalla scuola. Vogliamo che i nostri ragazzi rimangano a lavorare qui, nella regione di appartenenza”.

Il sottosegretario D’Eramo, inaugurando il Biodistretto, ha rivolto un plauso al lavoro svolto dall’Istituto Serpieri. “Gli istituti agrari – ha osservato – hanno e avranno sempre di più un ruolo importante nel garantire la qualità e la crescita sostenibile dell’agroalimentare abruzzese ed italiano e il nostro patrimonio di biodiversità”. “Il settore biologico – ha aggiunto il sottosegretario MASAF- si conferma in crescita, sia in termini di SAU che di numero di operatori. I biodistretti rappresentano un’opportunità per le economie locali e per attrarre nuovi flussi turistici e il MASAF ha destinato al loro sviluppo appositi fondi pari a 10 milioni di euro”. “È solo una delle misure messe in campo – ha concluso D’Eramo – per sostenere un settore strategico in cui siamo leader in UE e che potrà avere ulteriore slancio con il marchio del biologico italiano, che a breve presenteremo ufficialmente”.

Del nuovo Biodistretto come “esempio virtuoso di cooperazione fortemente voluto dalla Regione” ha parlato il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente, sottolineando come il Decumano Maximo D’Abruzzo “sia interamente focalizzato su temi ambientali e realizzato in aree marginali con la finalità di salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità, in particolare quelle biologiche. “Un patto territoriale – ha concluso il vicepresidente della Regione Abruzzo – che mira a promuovere le produzioni biologiche all’interno di un sistema che punta sulla qualità del cibo come volano di crescita per l’intero territorio”.

Cristina Latessa

Notizie da GreenPlanet

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