“Inizio”, la nuova varietà di grano duro biologico nata dalla collaborazione tra la Cooperativa agricola bio Girolomoni, Natura Sì, il Crea di Foggia e l’Università di Pisa, nell’ambito di un progetto di ricerca e selezione guidato dalla “Fondazione Seminare il Futuro”, sta per arrivare sulla tavole. Difatti nei campi della Cooperativa agricola Gino Girolomoni sta iniziando la trebbiatura del grano “Inizio”, frutto di sementi bio, nate per essere coltivate con metodo biologico e piantate nel 2024 presso una decina di aziende socie della Cooperativa, che hanno fattivamente contribuito al progetto impegnandosi fin dal 2022 nella moltiplicazione del seme della nuova varietà. Il grano “Inizio”, una volta raccolto, andrà in molitura nel pastificio Girolomoni per contribuire alla variegata offerta di paste bio proposte dall’azienda di Isola del Piano (PU) premiata lo scorso anno con l’EU Organic Awards, il riconoscimento promosso da Commissione europea, Comitato economico e sociale europeo, Comitato delle Regioni, Copa-Cogeca e Ifoam Organics Europe per valorizzare le realtà biologiche europee d’eccellenza, innovative e sostenibili che contribuiscono alla produzione e al consumo di prodotti bio.
Abbiamo chiesto a Maria Girolomoni, responsabile comunicazione e pubbliche relazioni della Cooperativa, come l’azienda intende impiegare e valorizzare nei suoi prodotti questa nuova varietà di grano. “Partendo innanzitutto dalla considerazione che la semola di questo grano presenta maggiori proteine rispetto ai grani convenzionali e l’indice di glutine è minore rispetto alle semole maggiormente diffuse di grano duro – risponde Maria Girolomoni –, c’è da dire che siamo rimasti molto soddisfatti dalla prova di pastificazione, per via del colore giallo brillante mantenuto, i profumi e la tenacità. Ce lo ha anche confermato uno studio condotto dall’Università degli Studi di Milano, Dipartimento Scienze per gli Alimenti, Nutrizione e Ambiente, che ha presentato prove tecnologiche sulla pasta prodotta con grano Inizio, confrontandola con altre paste di semola di grano duro ed è risultata migliore in consistenza e tenacità”.
-Ci sarà una linea dedicata di pasta per questa nuova varietà di grano?
“I tempi non sono ancora maturi ma lavoreremo perché diventi una varietà di primo piano, insieme ad altre che andremo a moltiplicare, parlo di sementi nate bio, e quindi ad hoc per essere coltivate in bio. Intanto, macineremo questa nuova varietà assieme alle varietà del grano duro già in uso presso la Girolomoni”.
Cristina Latessa