“Questo governo, come ha illustrato il presidente Draghi nel discorso programmatico tenuto al Senato, mette al centro della sua azione l’integrazione delle politiche ambientali, produttive e sociali, con un approccio nuovo, che vede l’agricoltura protagonista: l’ecosistema in cui si sviluppano tutte le azioni umane è, nel nostro Paese, per la gran parte un ecosistema rurale”. Sono queste le parole con cui il ministro Stefano Patuanelli ha iniziato il suo discorso in Commissione Agricoltura al Senato in occasione della presentazione delle linee programmatiche del MIPAAF.
Al punto due il ministro afferma chiaramente: “La leadership dell’Italia sulle produzioni bio è indiscussa, ma è necessario oggi più che mai continuare a rafforzare i controlli sul prodotto estero, favorire lo sviluppo dei distretti biologici, incrementare il numero delle imprese e potenziare la ricerca. A tale fine il MIPAAF intende intervenire per agevolare l’approvazione della proposta di legge attualmente in discussione al Senato; semplificare, efficientare e rafforzare anche attraverso la digitalizzazione, il sistema dei controlli e delle certificazioni; sostenere progetti volti a promuovere e valorizzare ricerca, innovazione e formazione, nonché le filiere del biologico Made in Italy”.
Una presa di posizione importante che non sfugge a FederBio, che per voce della presidente Maria Grazia Mammuccini esprime un soddisfatto plauso: “Riteniamo molto positivo ed equilibrato il programma del ministro Patuanelli che punta sulla transizione agroecologica, valorizzando così la leadership dell’Italia nelle produzioni biologiche. Ci sembra particolarmente rilevante che il ministro abbia sottolineato l’importanza della ricerca e dell’innovazione e abbia posto l’accento sulla necessità di contare su filiere trasparenti, grazie anche alla digitalizzazione e al consolidamento dei controlli sui prodotti biologici che arrivano dall’estero, considerando il rischio che la forte domanda dei consumatori italiani sia coperta da prodotti di importazione a scapito del bio Made in Italy. Riteniamo, inoltre, positivo che si voglia favorire lo sviluppo dei distretti biologici che hanno un forte impatto in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale sui territori rurali. Infine, siamo estremamente soddisfatti per l’impegno concreto espresso a favore della definitiva approvazione della legge sul biologico, rimasta per troppo tempo bloccata. In questo particolare momento storico in cui l’Europa sta puntando fortemente sul biologico, l’Italia non può permettersi di perdere l’opportunità di accelerare il percorso di transizione verso il modello agroecologico. La legge presenta contenuti importanti relativi alla ricerca, all’innovazione e alla formazione, oltre all’introduzione del marchio ‘biologico italiano’ che può contribuire a consolidare le produzioni, dando più forza ai produttori agricoli nazionali”.
Fonte: MIPAAF – Ufficio stampa FederBio