FederBio: l’UE accelera sul bio, l’Italia non stia a guardare

Mammuccini_Maria_Grazia

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L’Ue punta decisamente sull’agricoltura biologica e sostenibile. Dopo l’accelerazione sul Green Deal, le Strategie Farm to Fork e Biodiversità, la Commissione europea ha appena aperto una consultazione pubblica sul Piano d’azione per il biologico definendo, inoltre, uno stanziamento di 40 milioni di euro per le politiche di promozione del bio nel 2021.

In collaborazione con IFOAM, FederBio contribuirà in maniera significa al dibattito pubblico portando all’interno della consultazione le sollecitazioni e le proposte dei propri soci.

Inoltre, la Commissione Ue ha proposto il rinvio al 1° gennaio 2022 dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento UE 848/2018 sul biologico (una proposta avanzata lo scorso maggio vedi news  e che sta trovando seguito nei giorni scorsi con una prima consultazione pubblica), slittamento promosso da IFOAM e sostenuto da FederBio, poiché consente di evitare la creazione di difficoltà burocratiche per le imprese e per tutti gli operatori del sistema biologico in un momento particolarmente delicato determinato dall’emergenza sanitaria Covid-19.

Di fronte a un quadro europeo che punta all’affermazione del biologico come paradigma di riferimento per il sistema agroalimentare, FederBio ritiene incomprensibile che l’Italia non si allinei a questa strategia rischiando di non intercettare le risorse che l’Europa mette a disposizione, con evidenti ripercussioni sulle nuove opportunità per il territorio e in particolare per i giovani.

A supporto delle strategie europee sul biologico, l’agenzia governativa Stratégie France ha recentemente pubblicato uno studio che evidenza con chiarezza come una rapida transizione verso l’agricoltura biologica sia  in grado di coniugare benefici effetti ambientali con un miglioramento delle condizioni economiche degli agricoltori.

Inoltre, in una recente audizione informale alla Commissione Agricoltura della Camera, la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini, ascoltata insieme ad altri membri della coalizione Cambiamo Agricoltura, ha ribadito l’importanza per l’Italia di dotarsi di un quadro normativo in linea con quello europeo che favorisca una decisa transizione verso l’agroecologia.

“Mentre l’Europa sta puntando con decisione sul biologico, è paradossale che in Italia la legge sul bio sia ferma da oltre due anni al Senato, dopo essere stata approvata quasi all’unanimità alla Camera. In linea col Green Deal europeo, riteniamo fondamentale che il nostro Paese colga al più presto tutte le opportunità legate allo sviluppo dell’agricoltura biologica. Si tratta di un’occasione storica considerando che l’Italia è particolarmente vocata al biologico. Con condizioni normative e una  politica agricola comune adeguate potrebbe raggiungere agevolmente il 40% di superficie bio entro il 2030 e fare del sistema agroecologico un vero driver di sviluppo per rilanciare la nostra economia”, ha commentato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.

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