I bio-distretti sono un modello di governance pensato da AIAB che si sta propagando e può rappresentare lo strumento di progettazione territoriale dei prossimi anni, ma rischiamo che i distretti vengano depotenziati e snaturati se non verranno definiti in modo preciso le caratteristiche e gli obiettivi di queste aggregazioni territoriali. Il disegno di legge sul biologico istituzionalizza lo strumento senza però definirne i confini in modo rigoroso”. Ne è sicuro Giuseppe Romano, presidente di AIAB, intervenuto in un incontro della Rete dei bio-distretti AIAB organizzato dall’associazione a cui hanno partecipato molti rappresentanti dei distretti italiani bio.
Numerosi i temi toccati, dalla ristorazione collettiva e certificazione di gruppo, alle diversità territoriali, dal nuovo testo di legge al PSN, ai PSR, fino al delicato rapporto tra energia e agricoltura a cui fa riferimento il PNRR.
“Deve essere chiaro –ha detto Romano – che i bio-distretti non saranno tutti uguali. Una semplice associazione tra qualche azienda e qualche comune non fa un bio-distretto, così come non lo fa un semplice distretto del cibo”.
La normativa nazionale è troppo vaga e quelle regionali sono troppo diverse tra di loro generando grande confusione e mancanza di punti di riferimento. La Rete AIAB intende assicurare coerenza di obiettivi e di metodo salvaguardando e riconoscendo la ricchezza di una diversità territoriale di cui i bio-distretti sono portatori.
“Un bio-distretto AIAB ha uno standard di qualità garantito da un Disciplinare che ha l’obiettivo di perseguire, attraverso un complesso di azioni e di soggetti coinvolti, la sostenibilità della governance territoriale riconoscendo un ruolo guida ai produttori biologici. Su questo principio non ammetteremo scorciatoie e non saremo attratti da operazioni di speculazione e di facciata”, assicura Romano. “Per questo la Rete AIAB sarà l’unico riferimento per garantire il raggiungimento di una gestione sostenibile dei biodistretti valorizzando chi mantiene un ambiente pulito e produce un cibo sano”.
“La Rete dei biodistretti AIAB – ha concluso Alessandro Tryantafillidis, coordinatore della Rete – giocherà un ruolo determinante non solo nel rappresentare i biodistretti ma anche nel perseguire priorità politiche, come la definizione del testo di legge, la redazione del PSN e dei Psr dedicando attenzione alle opportunità future dei contratti di filiera”.
Fonte: Ufficio stampa AIAB