Plauso generale da parte degli esponenti del mondo del biologico e del biodinamico per un’approvazione che si aspettava ormai da oltre due anni.
FEDERBIO
“Siamo particolarmente soddisfatti per l’approvazione in Senato della legge sull’agricoltura biologica, che stavamo aspettando da oltre 15 anni. Si sblocca finalmente una norma attesissima da tutto il mondo del biologico e dai cittadini, la cui domanda di un cibo sano, prodotto nel rispetto dell’ambiente, è cresciuta negli ultimi anni (nel 2020 ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi relativi al mercato interno con un incremento del +142% dal 2010). Adesso occorre che la Camera approvi in via definitiva il provvedimento in tempi rapidi, per riuscire così a cogliere tutte le opportunità di questa fase di cambiamento strategico per i sistemi agricoli e alimentari nel nostro Paese e in tutta Europa. Infatti, nonostante questa legge sia rimasta ferma così a lungo, arriva proprio nel momento giusto: a distanza di poco tempo dall’adozione del Piano d’azione europeo per il biologico, redatto in attuazione della Strategia Farm to Fork, e all’avvio del percorso di stesura del Piano Strategico Nazionale della PAC. Il Piano Strategico italiano deve puntare su obiettivi ambiziosi di crescita del biologico e attivare tutti gli strumenti necessari per raggiungerli, sia in termini di aumento della produzione agricola che in termini di crescita della domanda di prodotti bio da parte dei cittadini, per favorire l’incremento della produzione e dei consumi. Proprio in una fase decisiva per il biologico come quella attuale, l’approvazione della legge può costituire la spinta giusta affinché il governo metta a punto un Piano d’azione nazionale per il biologico, come indicato anche dal Piano d’azione europeo, attraverso un percorso partecipato con tutte le associazioni del settore bio, quelle agricole e l’insieme dei portatori di interesse che sono stati indicati anche nel tavolo di lavoro previsto nella legge. Per il nostro Paese il biologico rappresenta un’opportunità strategica per contribuire alla transizione ecologica, alla valorizzazione del territorio rurale e a creare spazi innovativi per giovani e donne che vogliano lavorare in agricoltura”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.
ASSOBIO
“Esprimiamo viva soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge sul biologico e siamo soprattutto gratificati dal fatto che tutti i partiti abbiano mostrato grande compattezza votando favorevolmente in modo bipartisan. Questo significa che anche il mondo politico ha compreso l’importanza della proposta della Commissione Europea e il valore di un comparto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del settore agricolo italiano. Con il 15,8% dei terreni coltivati biologicamente, l’Italia si classifica prima nazione europea per esportazioni e seconda al mondo. I consumatori preferiscono i prodotti biologici perché ottenuti preservando la salute del suolo e dell’ambiente. Adesso dobbiamo lavorare per far crescere i consumi che in Italia sono ancora limitati se confrontati con quelli francesi o tedeschi, con una spesa pro capite di poco superiore a 60 euro. A tal proposito, è importante investire in informazione e comunicazione, a partire dalle Scuole dell’obbligo, fino all’Università e al mondo della Ricerca. Le aziende biologiche rappresentano il futuro, sono le più attente all’innovazione e ai cambiamenti. La rinuncia alla chimica di sintesi, infatti, impone agli agricoltori bio di individuare soluzioni innovative in molti casi basate sull’integrazione tra mezzi diversi: meccanici, ecologici, digitali, ovvero, sull’agro-ecologia. Ma non solo, i produttori e gli imprenditori bio italiani sono molto più giovani rispetto alla media: sono per metà laureati o diplomati, per un terzo donne e interessati all’internazionalizzazione. Molto importante anche l’introduzione del marchio ‘biologico italiano’ che, se regolamentato correttamente, potrà contribuire alla valorizzazione del Made In Italy, basato su prodotti di elevata qualità. Innovazione, lotta ai pregiudizi e più informazioni corrette dovranno essere i capisaldi del futuro biologico per il raggiungimento di un obiettivo primario: perseguire un’agricoltura sostenibile, produttiva e alla portata di tutti”, ha commentato Roberto Zanoni, presidente di AssoBio.
ASSOCIAZIONE PER L’AGRICOLTURA BIODINAMICA
“L’agricoltura biodinamica è un modello sostenibile e redditizio: se era già un dato di fatto, ora è anche riconosciuto per legge. Ai senatori che hanno approvato all’unanimità la legge sul biologico va il plauso di aver riconosciuto i meriti storici e produttivi anche del metodo biodinamico, un vero asset per supportare la transizione ecologica dell’Italia nel contesto Ue del Green Deal UE a condizione di istituire corsi di laurea e progetti di ricerca in biodinamica. È ora necessario dare il via, anche in Italia, a corsi di laurea e scuole di alta formazione in agricoltura biodinamica, nonché a programmi di ricerca scientifica, come già avviene nei principali paesi europei: il Paese potrà cogliere questa e altre opportunità di cambiamento strategico per rendere i sistemi agricoli e alimentari protagonisti di una transizione in senso più ‘verde’, biologico e sostenibile, anche in merito al lavoro degli agricoltori. Il fatturato medio per ettaro di un’azienda certificata biodinamicarisulta essere di 13.309 euro, di gran lunga superiore alla produzione lorda vendibile di un’azienda convenzionale (3.207 euro). Un dato di cui tenere conto, visto che l’Italia, paese leader per le superfici coltivate a biologico. Inoltre l’export biodinamico è aumentato del 14% nel corso del 2020, contribuendo a valorizzare il Made in Italy sui mercati più remunerativi”, ha infine dichiarato Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
LA SODDISFAZIONE GENERALE
Ad accoglierle positivamente l’approvazione del Senato, anche il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni (nella foto a fianco), che parla di “un’opportunità per l’Italia”.
“Un riconoscimento importante per i tanti agricoltori impegnati in questo settore”, fa sapere AIAB, mentre per Cia-Agricoltori Italiani e Anabio, “l’Italia si avvicina al ruolo da protagonista nel settore grazie ai suoi 2 milioni di ettari coltivati” e Confagri dichiara che sono stati “fatti importanti passi attesi da tempo, ma sono da migliorare alcuni aspetti per la concreta valorizzazione delle produzioni biologiche riconosciute nel prossimo passaggio, quando il testo tornerà alla Camera”.