Vino bio, previsto il raddoppio del giro d’affari entro il 2028

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La dimensione economica del mercato del vino biologico è destinata a raddoppiare da qui al 2028, passando da 12,47 a 24,55 miliardi di dollari, con un ritmo di crescita annuo del +12%, come rivela il report “Organic Wine Market Forecast to 2028”, firmato da The Insight Partners.

Tra la crescente preoccupazione per la salute e per una vita sana tra i consumatori, il consumo di vino biologico sta guadagnando terreno e, di conseguenza, la crescente domanda di vino biologico ha fatto crescere il numero di vigneti biologici. In questo senso, non è un caso che in Italia, sui 7 milioni di ettari censiti da Ismea, il 6,7% sia coltivato in modo biologico, per un totale di 500.000 ettari.

Ad assorbire la quota maggiore del mercato del vino globale, è l’Europa, dove il mercato è più vivace, sia nei Paesi produttori, come Italia e Spagna, che in quelli del Nord Europa, particolarmente attenti ai grandi temi dell’ecologia. La crescita più sostenuta sarà però quella del Nord America, con gli Stati Uniti che si confermano come uno dei principali consumatori mondiali di vino biologico, ed un trend di consumo guidato da abitudini alimentari sempre più salutari e cultura della sostenibilità, specie tra i più giovani. Nel 2019 gli Usa valevano il 14% dei consumi complessivi di vino biologico.

Il cambiamento climatico, le buone politiche di governo e l’attenzione all’agricoltura sostenibile sono alcuni fattori significativi che guidano la crescita del mercato globale del vino biologico. La domanda è stata stimolata da un aumento costante dei consumatori che desiderano bevande più sane, e non è un caso che il cibo biologico sia molto richiesto nelle economie più avanzate. Anche le norme governative che promuovono la viticoltura biologica stanno contribuendo all’espansione del mercato, ma sono soprattutto i consumi di vino bio a far crescere le superfici vitate, con una crescita che ha portato ad una distribuzione più equilibrata dei vigneti, condotti senza pesticidi ed in maniera sostenibile.

In termini di tipologie, nel 2021 la quota maggiore di vino biologico era rappresentata dall’imbottigliato fermo, ma saranno le bollicine a crescere a ritmi maggiori nei prossimi anni, spinte dai rapidi cambiamenti socio-economici e dalla rapida urbanizzazione, che accompagna consumi sempre più “aspirazionali”, come quelli di spumanti.

Allo stesso tempo, seppure la bottiglia è di gran lunga il formato di riferimento per la categoria, sarà la lattina a crescere più velocemente. Ed il motivo è ben riassunto dai numeri della Aluminium Association: nel 2021 è stato riciclato il 45,2% delle lattine di alluminio, e si prevede che questa quota raggiungerà il 70% entro il 2030, più di qualsiasi altro tipo di contenitore destinato al mercato del vino biologico, di conseguenza le lattine di alluminio sono considerate come una delle alternative migliori per prodotti come il vino biologico.

Parlando di canali distributivi, tra supermercati e ipermercati, negozi specializzati, vendita al dettaglio online e vendita diretta è quest’ultima a rappresentare la quota maggiore, destinata a crescere ancora, e più degli altri canali, da qui al 2028.

Fonte: Wine News

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