Fiere, l’area espositiva Biotech strategica per il futuro di Fruit Attraction

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Molta ricerca e innovazione ma ancora pochi gli espositori bio nella fiera di Fruit Attraction. Si tratta di un comparto agli albori nel mercato spagnolo e i pionieri che stanno iniziando a convertire partono da quest’anno con i primi test commerciali nel mercato nazionale, dove la domanda deve essere ancora tutta costruita.

La situazione di mercato è stata ben fotografata dal sistema espositivo di Fruit Attraction in cui tra 1.800 espositori solo 38 (circa il 2%) appartenevano ai padiglioni espressamente dedicati, ossia Ecorganic market e SmartAgro. Due settori su cui IFEMA intende spingere di più, anche in vista degli obiettivi europei di sostenibilità e che, per questo, saranno tra le priorità dell’agenda della nuova direttrice di Fruit Attraction María José Sánchez, da quest’anno alle redini della fiera dopo 13 anni di guida da parte di Raúl Calleja, che l’ha portata ai fasti indiscussi di questa quattordicesima edizione appena conclusa.

Abbiamo incontrato la direttrice Sánchez al ‘Paella Welcome’, un soft lunch organizzato per i giornalisti nazionali e internazionali presenti in fiera, in cui Sánchez ha avuto modo di conoscere la stampa che abitualmente segue la kermesse, che quest’anno si è consacrata come un evento decisamente globale con 1.800 espositori provenienti da 130 Paesi, molti dal Sud America.

Dopo decenni di attività presso IFEMA, prima come direttrice commerciale e poi come direttrice di fiere (dal settore delle decorazioni e dei regali a quello sanitario), Sánchez approda al mondo del commercio di frutta e verdura da quest’anno.
“Ho scoperto un mondo che non conoscevo e che mi rende orgogliosa del mio Paese – ha spiegato Sánchez -. Pur avendo dinamiche diverse dai comparti produttivi da cui provengo, ha un tessuto imprenditoriale altamente industrializzato che va accompagnato in questa fase di transizione ecologica. In questo senso è una grande responsabilità seguire questo percorso come fiera. Per questo, tra le novità di questa edizione, punto molto sulle aree espositive di SmartAgro e Biotech che, rispetto alle passate edizioni, sono letteralmente raddoppiate. L’obiettivo è quello di continuare a crescere in questa direzione. Non può essere diversamente anche perché in questo momento Fruit Attraction è diventato il progetto più importante di IFEMA e la conferma è che subito dopo la pandemia, nell’edizione del 2022, siamo già riusciti a recuperare lo stesso numero di visitatori (circa 90mila) dell’edizione 2019. Considero le aree espositive SmartAgro e Biotech quelle più strategiche perché serviranno a supportare la transizione ecologica dei nostri prodotti con nuove soluzioni e una ricerca che non si arresta”.

Alcune delle soluzioni più innovative sono state presentate agli Innovation Awards nella categoria ‘Azioni e impegno per la sostenibilità’. Soluzioni che spaziano dall’uso sostenibile dell’acqua, al bio controllo e alla lotta allo spreco.
Tra tutte spicca il generatore di nanobolle Neo dell’azienda Moleaer. Si tratta di una rivoluzionaria tecnologia a nanobolle per migliorare la qualità dell’acqua, preservare la salute delle piante, aumentare la produttività, facilitare il risparmio idrico e favorire un maggiore utilizzo nelle zone aride. Riduce l’uso di prodotti chimici e migliora la salute delle radici anche nei climi più caldi. Questa tecnologia brevettata è stata riconosciuta dalle università di tutto il mondo e ha ricevuto importanti premi.

Tra le novità presentate anche Resilbio M2, che è la concretizzazione dell’impegno di Algaenergy per la salute del suolo e la sua rigenerazione. Si tratta di un ammendante realizzato attraverso una sinergia di microalghe con metaboliti.

Nasce con l’obiettivo di ridurre di sprechi la crema di broccoli di Agromark. Questo prodotto è realizzato con componenti che non vedreste mai in un supermercato. Il gambo e le foglie non sono probabilmente belli come le cimette dei broccoli ma il consumo consapevole sì.

Per combattere le scottature dell’ortofrutta, Deygest ha presentato Equi-sun, una soluzione liquida basata sull’idrolisi enzimatica di aminoacidi di origine vegetale provenienti da parti di colture di riso, soia e grano in proporzioni variabili. Svolge un’azione preventiva contro le scottature causate da temperature e radiazioni solari eccessive. È inoltre efficace nel prevenire la fessurazione dei tessuti vegetali che si verifica a causa della mancanza di elasticità cellulare.

Tra i prodotti bio altamente innovativi sbarca in Spagna l’hamburger di pomodoro vegano Cherry La Parcela dell’azienda Granada la Palma. Si tratta di uno snack sano, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Il controllo dell’intero processo, dalla semina alla commercializzazione, e un forte senso di responsabilità ispirato all’economia circolare e all’utilizzo dell’ambiente fanno di questo prodotto un punto di riferimento in termini di sostenibilità e impegno.

Tra le aziende spagnole che per la prima volta si sono presentate a Fruit Attraction con i primi prodotti certificati biologici c’è Valle del Rincón, del nord della Spagna, che ha lanciato per la prima volta in fiera la pera Conference di Rincon de soto certificata sia Dop che Bio, quest’ultima arrivata lo scorso gennaio.

“Questa è la quarta edizione di Fruit Attraction a cui partecipiamo, la prima con i nostri prodotti certificati biologici”, ci ha spiegato Adolfo Najera, presidente della cooperativa Valle de Rincón che ha 600 ettari in produzione di frutta e verdura e che da quattro anni ha avviato un processo di conversione per i primi venti ettari che non rappresentano che il 2-3% del totale.

“Il nostro obiettivo per adesso è affermarci sul mercato spagnolo – ha precisato – dove la richiesta di questo tipo di prodotti è ancora carente. Ma se il mercato ci offre le risposte giuste puntiamo ad arrivare ad un terzo degli ettari coltivati in biologico nei prossimi cinque anni. Del resto questi sono anche gli obiettivi europei verso i quali si dovrà necessariamente andare”.

Mariangela Latella
maralate@gmail.com

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