Vino bio, alla Sicilia il primato italiano

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Al centro del Mediterraneo, la cultura del vino in Sicilia racconta storie un passato fatto di navi piene di vino ‘fortificato’ che da Marsala salpavano verso il nord Europa per diventare Sherry in Inghilterra o Porto in quel di Lisbona; di cisterne piene di vino e mosto che risalivano la Penisola per andare a ‘scaldare’ l’esangue frutto delle vigne del Nord. Ma dagli anni ’80 del secolo scorso l’Isola è rinata grazie a tante famiglie del vino (Planeta, Tasca d’Almerita, Rallo…) che hanno scelto la strada della qualità e del rilancio degli autoctoni, in primis Nero d’Avola tra i rossi e Inzolia, Grillo, Catarratto tra i bianchi. “Con i suoi 98.000 ettari di superficie vitata, la nostra Isola è per definizione un continente vitivinicolo – spiega Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela Vini Doc Sicilia – inclusivo di molteplici influenze territoriali e storiche e ciò è reso evidente dall’incredibile varietà offerta dai suoi vini”.

La Sicilia registra il 15 per cento degli ettari vitati e l’8 per cento della produzione di vino rispetto all’Italia. Quasi 8.000 viticoltori e circa 500 imbottigliatori sono promotori della Doc “Sicilia”, denominazione nata nel 2012 per valorizzare e salvaguardare la produzione vinicola dell’isola. La Sicilia è la più grande area vinicola biologica in Italia: rappresenta il 30% della superficie nazionale e con i suoi oltre 42mila ettari ha anche il primato tra le regioni che praticano una viticoltura sostenibile, assoggettata al disciplinare bio o a quello di produzione integrata. La Doc Sicilia oggi vale circa 100 milioni di bottiglie. La Sicilia si colloca al primo posto in Italia per superficie dedicata alla coltivazione biologica della vite. In regione la superficie di vigne a coltivazione biologica è pari a 26.241 ettari (il dato nazionale è pari a 117.378 ettari), pari al 27 per cento della superficie di vigne in Sicilia.

Sul fronte della qualità i vini della Sicilia sono in linea col dato nazionale: l’incidenza dei vini Dop è sostanzialmente in linea con la media nazionale (40 per cento Sicilia; 43 per cento Italia), l’incidenza dei vini IGP è più alta in Sicilia rispetto al dato nazionale (34 per cento Sicilia; 26 Italia).

L’export è stato la carta vincente della Sicilia enoica. I mercati-obiettivo del 2023 sono USA, Canada e Gran Bretagna. “Appassionati, consumatori e professionisti del settore – sottolinea il presidente Rallo – sono i destinatari di un’ampia programmazione di attività di marketing e promozione finalizzata al riconoscimento della DOC “Sicilia” come sempre più rappresentativa di un territorio unico e variegato”.

“L’impegno della Doc Sicilia in attività di marketing negli Stati Uniti sta portando a grandi risultati –sottolinea Gino Colangelo, presidente di Colangelo & Partners, l’agenzia statunitense partner per il trade marketing –. Sono sempre di più gli importatori di vino statunitensi che scelgono i vini Sicilia DOC e sempre più vini siciliani sono presenti nelle carte dei vini dei ristoranti. Infatti, la Sicilia è stata indicata come la regione vitivinicola del 2023″. A dirlo è un sondaggio che ha coinvolto un campione di oltre 1.000 persone distribuite nei 50 Stati americani, di cui il 50% nello Stato di New York e nella California, seguiti dalla Florida, Washington e Colorado.

Lorenzo Frassoldati
(QN – Quotidiano Nazionale)

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