Piano d’Azione per lo sviluppo del bio. I commenti del settore

wojciechowski

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Un’Europa che dimostra di credere nel biologico. Promozione di mense biologiche, incentivo agli “appalti verdi”, maggior stimolo ai circuiti locali per promuovere la trasformazione e la vendita su piccola scala. Sono solo alcune delle misure previste dal “Piano d’azione per lo sviluppo del settore biologico: sulla strada verso il 2030” presentato dalla Commissione Ue (vedi news), che mette a disposizione di tutti gli Stati membri una serie di strumenti utili per consolidare e sostenere la transizione agroecologica dell’agricoltura europea, per incrementare sia la produzione che la domanda dei prodotti biologici.

Il Commissario per l’agricoltura Wojciechowski (nella foto), nel corso della conferenza stampa, usa parole nette come “più consumo di prodotti biologici significa meno spesa sulla sanità pubblica”. Minimo comune denominatore delle reazioni delle varie associazioni di categoria al Piano d’azione è la convinzione di quanto sia necessario e improrogabile un impegno a livello nazionale e dei territori, affinché gli obiettivi del Piano d’azione europeo per il biologico siano inseriti nel Piano Strategico Nazionale della PAC dotandosi anche dei servizi di supporto e consulenza agricola, necessari per sostenere gli agricoltori nella conversione al bio. Osserviamo nel dettaglio come le singole associazioni di categoria hanno accolto il Piano.

Copa Cogeca
Copa e Cogeca rilevano con soddisfazione l’approccio orientato al mercato della Commissione Ue sul piano del biologico. Il Copa e la Cogeca lo chiedono da sempre, poiché si tratta del modo migliore per garantire una crescita sana per il settore. “Sarebbe fondamentale assicurare la redditività del mercato agricolo biologico, nonché garantire i necessari investimenti e una quota più equa degli agricoltori sul prezzo al consumo. Ecco perché accogliamo con favore la strategia orientata al mercato contenuta nel piano di azione”, si legge in una nota.
Per Lone Andersen, presidente del gruppo di lavoro “Agricoltura biologica” del Copa-Cogeca: “l’approccio preso in esame dalla Commissione europea si dimostrerà il più sostenibile. Accolgo con favore l’estensione dell’analisi degli osservatori di mercato dell’Ue ai prodotti biologici”.

Alleanza Cooperative
“Accogliamo con favore il piano d’azione per l’agricoltura biologica che l’Unione europea ha presentato oggi e che contiene a nostro avviso misure volte a incentivare e favorire non soltanto la conversione al biologico attraverso l’aumento delle superfici coltivate, bensì una serie di misure finalizzate a far crescere la domanda di prodotti green”, sono le parole di Francesco Torriani, Coordinatore del settore biologico di Aci, aggiungendo: “Tra le misure che salutiamo con più favore c’è sicuramente il sostegno alla creazione di filiere biologiche attraverso la costituzione di Organizzazioni di produttori del biologico”. Particolare attenzione viene posta sull’importanza di un preventivo supporto di una valutazione del reale e potenziale sviluppo del mercato del biologico, al fine di favorire realmente la crescita del mercato biologico. “Per questo – prosegue Torriani – gli incentivi alla conversione delle superfici agricole al metodo biologico, che al momento appaiono insufficienti, devono essere accompagnati da misure coerenti ed efficaci in grado di far crescere anche il mercato biologico (…). Pertanto, sarà fondamentale il sostegno agli investimenti volti alla costituzione ed all’organizzazione delle filiere biologiche, così come gli interventi per sostenere i programmi promozionali comunitari, proporzionalmente agli incrementi della produzione biologica sia con un risvolto informativo/educativo che con un carattere commerciale”.

FederBio
Anche FederBio ha espresso apprezzamento rispetto al nuovo Piano d’azione 2021-2027, presentato dalla Commissione Ue. Nel commentare il Piano, Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio, sottolinea come questo metta “a disposizione degli Stati membri strumenti e azioni concrete per raggiungere gli obiettivi delle strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”, con investimenti strategici in ricerca e innovazione per la transizione al biologico”.
L’augurio, ora, è che “questa ulteriore spinta dell’Europa verso il biologico, favorisca la veloce e definitiva approvazione della legge nazionale sull’agricoltura biologica e l’inserimento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza d’investimenti adeguati per la promozione di distretti biologici e di filiere del Made in Italy Bio”.

AIAB
Perentoria AIAB, l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica, che, al netto della soddisfazione nei confronti del sostegno espresso dalla Commissione nei confronti del settore del biologico, commenta: “L’Europa ha capito che non c’è alternativa allo sviluppo del biologico” ed esorta: “Ora tocca all’Italia alzare l’asticella. La distanza siderale tra le misure europee e le mosse del governo italiano va colmata al più presto”. “Il futuro non prevede alternative a questa trasformazione”.

Stefania Tessari

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