OGM, il tempo della verità

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Non sappiamo con certezza se sia proprio arrivato il tempo della verità per gli OGM (fanno male, non fanno né male né bene, fanno bene e risolvono i problemi dell’alimentazione globale) ma sappiamo che questo tempo si sta avvicinando. In Normandia, un ricercatore che per due anni ha sperimentato nel più assoluto riserbo mais OGM su una popolazione significativa di topi è arrivato alla conclusione che la mortalità dei topi nutriti OGM è superiore di 5 volte alla mortalità dei topi alimentati con cibi convenzionali.

 

La stampa francese ha ripreso con clamore la notizia e alcuni giornali italiani gli sono andati dietro. Il Fatto Quotidiano ha titolato: ‘Il mais Ogm è veleno. Studio choc in Francia, allarme del governo e della UE’. Contemporaneamente in America lo Stato più importante ha deciso di indire un referendum sull’obbligatorietà o meno di mettere sugli alimenti un’etichetta che espliciti che la confezione contiene cibo OGM oppure OGM free.

Il 6 novembre in California non si voterà dunque solo per il nuovo presidente degli Stati Uniti ma anche per la trasparenza su ciò che i cittadini della California mangiano. I sondaggi dicono che il 75% dei californiani è contrario agli OGM. Quindi, se dovesse passare questa ‘operazione trasparenza’, le vendite degli alimenti OGM potrebbero avere un tracollo. Le multinazionali sono in allarme.

Gli USA sono la patria degli OGM e i laboratori americani sono la base dalla quale gli OGM sono stati lanciati in tutto il mondo. Per questo, il referendum californiano è estremamente significativo, forse ancora più importante dei risultati della ricerca francese, con buona pace dei topolini morti per cancro al fegato, ai reni e alle mammelle. Nella modernità ha vinto Galileo. La ricerca scientifica non la si nega a nessuno.

Ma perché si permette agli OGM di uscire dai laboratori se non vi è certezza sugli effetti che provocano sulla salute e tanto più se vi è una quasi-certezza che facciano male?

Antonio Felice

editor@greenplanet.net

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