Cosa è più, cosa è meno biodegradabile

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In quanto tempo si decompongono gli oggetti di uso quotidiano? Il materiale più biodegradabile è la carta che richiede dalle 2 alle 6 settimane. Infatti, mentre un tovagliolo impiega due settimane per dissolversi, un giornale ne impiega sei, ma a un cartone sono necessari due mesi.

Il cotone impiega circa 2 mesi per il suo processo biodegradabile. Anche in questo caso, però, tutto è relativo: un guanto impiega il tempo minimo previsto, ma una corda dello stesso materiale potrà decomporsi solo in 14 mesi. Maglioni, guanti e giacche di lana, invece, potrebbero metterci anche 1-2 anni.

Circa due mesi è il tempo che richiede per la decomposizione il torsolo di una mela. I contenitori Tetrapack, invece, hanno bisogno di 3 interi mesi per la loro scomparsa.

I saprofiti (i batteri che causano la decomposizione) impiegano circa un anno di lavoro per far assorbire del tutto un pannolino biodegradabile.

Il legno compensato si biodegrada in un tempo variabile tra uno e due anni. Il legno verniciato richiede molto più tempo (10–13 anni).

Il polistirolo può impiegare 80 anni per dissolversi, l’alluminio 100, la plastica – anno più anno meno – 1000 anni. Ma tutto sta fortunatamente cambiando: passi avanti sempre più rapidi vengono fatti. Amido di mais e frumento vengono usati per ottenere plastiche che si degradano nel tempo massimo di due anni.

 

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