Mammuccini: “Aspettiamo l’approvazione del PAN entro la prossima edizione di SANA”

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Il Piano di Azione Nazionale per il Biologico sembra essere in dirittura d’arrivo, almeno stando a quanto annunciato da Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, in occasione della presentazione della prossima edizione di SANA. “Contiamo di arrivare a SANA con il Piano di Azione Nazionale sul biologico approvato o quanto meno già definito da parte del Governo – ha affermato Mammuccini -. Luigi D’Eramo, il sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura con delega sul biologico, si è impegnato in questo senso”.

Il confronto sui contenuti della bozza è già aperto. “La valutiamo positivamente – ha sottolineato Mammuccini – ma riteniamo che sia necessario indicare in maniera più chiara le priorità: siamo consapevoli che non potrà essere realizzato tutto insieme. La cosa che apprezzo maggiormente è l’approccio da parte del Governo, molto aperto al confronto con tutte le associazioni del Bio e ad accogliere i nostri contributi alla bozza”.

Tra le proposte avanzate da FeberBio figurano la realizzazione del marchio Made in Italy Bio e l’aumento delle risorse destinate alle mense biologiche. “Questo – ha rimarcato – è anche un aspetto importante di educazione alimentare. Inoltre chiediamo di rafforzare la ricerca, la formazione e l’innovazione nel biologico, l’attivazione di un piano sementiero specifico e la realizzazione di campagne di comunicazione rivolte ai cittadini. E’ anche auspicabile la revisione del sistema di certificazione per semplificare e raggiungere maggiore trasparenza”.

Ma quello che veramente preme a FederBio è che le misure contenute nel Piano d’Azione siano correlate con il piano strategico della PAC, con il PNRR e con il fondo specifico della legge sul biologico. “E’ lì che ci sono risorse – ha affermato Mammuccini – e le risorse devono essere coordinate con gli obiettivi del Piano di Azione Nazionale. Se risorse e obiettivi non sono coordinati, non si va da nessuna parte. Va impostata una strategia che sostenga contemporaneamente produzione e consumi. Se aumentassero solo i consumi, non valorizzeremmo il bio italiano e non avremmo abbastanza prodotti nazionali su mercato. Già ora uno dei principali limiti al consumo di prodotti biologici è il fatto di non trovarli sullo scaffale. In particolare, nella carne biologica, che sarebbe un’alternativa vera, concreta e seria agli allevamenti intensivi, la domanda è superiore all’offerta. L’aumento della disponibilità è indispensabile”.

Questo tema sarà anche al centro dell’assemblea nazionale dei produttori agricoli biologici, che si terrà a Roma il 6 luglio. “Bisogna rafforzare la posizione degli agricoltori nel sistema del biologico – ha affermato Mammuccini – e riconoscere come fondamentale il raggiungimento del 25% di superficie coltivata a biologico entro il 2030. I produttori agricoli giocano un ruolo essenziale per ricostituire la fertilità del suolo e garantire un metodo che usa biodiversità e agrobiodiversità”.

Durante l’assemblea verrà presentato il manifesto dei produttori biologici italiani, che riguarda alcuni valori fondamentali della produzione biologica, ma che indica anche alcune proposte concrete su temi centrali. “Uno è il giusto prezzo – ha affermato – che garantisca alla produzione agricola il costo di produzione, ma che sia accessibile per i cittadini, per questo richiede l’impegno di tutta la filiera. L’altro è la zootecnia del futuro: può essere biologica per dare il contributo al superamento degli allevamenti intensivi, ricollegandosi all’agricoltura bio”.

Le aspettative sono comunque positive. “All’interno del Piano d’Azione Nazionale – ha concluso Maria Grazia Mammuccini – sono indicate tutte le linee strategiche e funzionali ad attuare la legge e contemporaneamente a far crescere sia la produzione che in consumi”.

Elena Consonni

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