La crescita delle insalate bio di IV Gamma: una scelta consapevole per un’alimentazione sostenibile

insalata IV Gamma Bio

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Con l’arrivo dell’estate, le insalate fresche in busta raggiungono il picco di consumo tra gli italiani. Comode e veloci, le proposte ready to eat sono acquistate dall’85% delle famiglie del Bel Paese, per un valore complessivo di 848 milioni di euro. Nonostante i recenti rincari, queste insalate continuano a essere un pilastro fondamentale nei carrelli della spesa. Ma in questo panorama, quale ruolo giocano le insalate biologiche? Ne parla la giornalista Manuela Soressi, in un recente articolo del Sole 24 Ore.

Le insalate biologiche rappresentano una scelta sempre più popolare tra i consumatori nostrani, che cercano prodotti sani e sostenibili. Queste proposte offrono infatti un’alternativa più naturale e rispettosa dell’ambiente rispetto alle insalate convenzionali.

Federica Bruno di NielsenIQ spiega che, nonostante un prezzo medio più alto, le vendite di insalate in busta rimangono stabili perché gli italiani apprezzano la praticità di questi prodotti e sono disposti a pagare di più per la comodità. Questo vale anche per le insalate biologiche, che, sebbene più costose, attraggono un segmento di mercato sensibile alla qualità e alla sostenibilità.

Le insalate biologiche in busta stanno guadagnando terreno anche nei discount, che rappresentano quasi il 30% delle vendite in volume e hanno visto una crescita del 2,4% nell’ultimo anno. Queste insegne, insieme alle private label della GDO, stanno giocando un ruolo chiave nel rendere i prodotti biologici più accessibili e convenienti per un pubblico più ampio.

Nonostante la crescita, il settore delle insalate biologiche di IV Gamma deve affrontare diverse sfide. La bassa marginalità, aggravata dagli aumenti dei costi energetici e dall’inflazione, rende difficile per molte aziende mantenere la redditività. Andrea Battagliola, presidente del Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food, sottolinea la necessità di collaborazioni lungo tutta la filiera per affrontare le complessità del mercato e trovare soluzioni condivise.

L’innovazione è fondamentale per il futuro delle insalate biologiche. Giancarlo Colelli, professore di tecnologia post-raccolta all’Università di Foggia, evidenzia che le aziende devono essere disposte a investire in tecnologie che migliorano la qualità e la shelf-life dei prodotti. Tuttavia, molte aziende sono riluttanti a fare questo passo, preferendo concentrarsi sul prezzo piuttosto che sul valore aggiunto.

Per fortuna non è sempre così: ci sono aziende che stanno investendo in innovazione per migliorare l’offerta biologica. Bonduelle è tra queste. Nei mesi scorsi, infatti, l’azienda francese, leader di mercato, ha lanciato con successo una linea di insalate in ciotola arricchite con nutrienti come calcio, fosforo e vitamina E. La prova provata che i consumatori sono disposti a riconoscere e premiare il valore aggiunto dei prodotti con un alto contenuto di servizio. Un insegnamento che gli operatori del bio conoscono anche se talvolta sfugge, ma di cui bisogna sempre tenere conto!

La Redazione

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