Nei giorni scorsi FederBio ha scritto al Ministro Roberto Cingolani per sottolineare come il biologico sia uno dei punti di forza per guidare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana e quanto l’agroecologia sia al centro della trasformazione dei sistemi agricoli italiani.
Con più di 80.000 imprese certificate e quasi 2 milioni di ettari di superficie agricola bio, che corrisponde a oltre il 15,8% della SAU totale, l’Italia è tra i Paesi di riferimento in Europa per la produzione, la trasformazione e l’esportazione di prodotti biologici.
FederBio – si legge nella missiva – concorda con la posizione del Ministro Cingolani che, presentando i capisaldi del suo mandato, ha sottolineato l’importanza di ridurre il consumo di carne da allevamenti intensivi. La Federazione promuove da sempre un modello alimentare basato sulla dieta mediterranea, divenuta peraltro patrimonio dell’UNESCO, a base di alimenti biologici con il giusto apporto di carne proveniente da allevamenti sostenibili. Il metodo biologico prevede infatti che gli animali siano allevati soprattutto al pascolo, con tecniche che rispettano il loro benessere.
Lo studio “Global diets link environmental sustainability and human health” di Tilman e Clark, pubblicato su Nature, analizzando il rapporto tra alimentazione, ambiente e salute, ha confermato che stili alimentari più salutari, come la dieta mediterranea basata su produzioni biologiche, con una prevalenza di prodotti di origine vegetale e un minor consumo di carne, avrebbero sostanziali benefici, non solo sulla salute ma, se ampiamente adottati, contribuirebbero anche a ridurre le emissioni globali di gas serra, a beneficio dei terreni e della biodiversità.
“Abbiamo scritto al Ministro Cingolani per comunicargli la massima disponibilità a collaborare in un’ottica di sviluppo dell’agroecologia e di sistemi alimentari più equi e sostenibili in linea con gli obiettivi del Green Deal e delle Strategie Ue Farm to Fork e Biodiversità. Se supportato adeguatamente dalle risorse previste dal Recovery Plan, dal Piano strategico nazionale (PSN) a seguito della riforma della Politica Agricola Comune, il biologico può diventare davvero la punta più avanzata della transizione ecologica italiana, incentivando il rafforzamento del sistema agroalimentare e la ripresa economica del Paese. In quest’ottica sarebbe, inoltre, urgente l’approvazione definitiva della legge sull’agricoltura biologica. L’emergenza sanitaria ha evidenziato lo stretto legame tra la salute dell’uomo e quella dell’ambiente, quindi la necessità dell’adozione di paradigmi più sostenibili nelle filiere produttive. Speriamo di avere presto l’occasione di incontrare il Ministro Cingolani per approfondire il contributo concreto che il biologico può offrire al processo di transizione ecologica dei sistemi agricoli e zootecnici. Mettiamo a disposizione del Ministero appena costituito l’esperienza, le buone pratiche e la rilevanza anche internazionale del settore biologico italiano che riteniamo imprescindibile per le politiche di transizione ecologica”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.
Fonte: Ufficio stampa FederBio