Gli stati generali del biologico Rivoluzione Bio, sostenuti dal progetto di promozione Being Organic in EU cofinanziato dall’UE, hanno evidenziato le grandi opportunità che sta vivendo il biologico tra il Piano Strategico Nazionale, che punta ad arrivare al 25% di SAU bio nel 2027, e il Piano d’Azione Nazionale, che definisce gli interventi concreti per sostenere lo sviluppo di produzione e consumi di alimenti bio.
I dati presentati dall’Osservatorio SANA evidenziano un andamento positivo del settore per quanto concerne superfici, operatori, consumi interni ed export. Nel 2023 le vendite di alimenti bio nel mercato interno – considerando consumi domestici e fuori casa – hanno superato i 5,4 miliardi di euro, con un incremento (anno terminante luglio) del +9% rispetto al 2022, mentre l’export ha raggiunto 3,6 miliardi di euro, segnando una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente.
Positiva anche la ristorazione, commerciale e collettiva, che segna un +18% sul 2022 per un valore di oltre 1,3 miliardi di euro, mentre i consumi domestici registrano un incremento del 7% anche se con calo dei volumi (-3% nella grande distribuzione rispetto al 2022).
Per quanto riguarda le superfici coltivate a biologico – secondo i dati presentati dal SINAB, il Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica per il MASAF – sono in crescita, raggiungendo 2.349.880 di ettari, con un incremento del 7,5% rispetto al 2021, portando l’incidenza della superficie agricola utilizzata (SAU) nazionale al 18,7% (+1,3% sul 2021), che si conferma quindi la più elevata in UE.
Aumento significativo anche per il numero di operatori biologici che hanno toccato quota 92.799, di cui 82.627 è rappresentato da aziende agricole (+ 8,9% rispetto al 2021).
L’impegno e la disponibilità della politica, che ha avviato un confronto costruttivo con le associazioni sul Piano d’azione per il biologico, possono fornire gli indirizzi strategici affinché risorse e strumenti siano impiegati efficacemente per consolidare la leadership dell’Italia nel biologico.
“In uno scenario positivo per il biologico, con una crescita degli operatori, delle superfici e delle vendite, emergono alcune criticità e sfide che il Piano d’azione per il biologico deve affrontare – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio – In particolare, sarà fondamentale far crescere di pari passo le produzioni e i consumi che, oggi, stanno risentendo degli effetti dell’inflazione, del cambiamento climatico, che impatta su costi di produzione e rese, oltre che di un quadro generale di instabilità e volatilità. Auspichiamo che il Piano d’azione metta al centro i produttori agricoli affrontando nodi fondamentali quali il giusto prezzo, il marchio Made in Italy bio, il sostegno ai distretti bio e il supporto all’export. Infine, crediamo essenziale il supporto agli agricoltori con investimenti in ricerca, innovazione, formazione e servizi per contrastare il cambiamento climatico e andare verso l’affermazione dell’agroecologia”.
Fonte: Ufficio stampa FederBio