Positivo l’andamento commerciale delle mele biologiche di VIP. Il prodotto c’è. L’Associazione delle cooperative ortofrutticole della Val Venosta, leader in Europa nelle mele bio, ha l’obiettivo di rifornire senza problemi il mercato italiano e i principali clienti europei fino all’arrivo del nuovo raccolto.
“Vogliamo offrire mele bio per 12 mesi all’anno, implementando sempre di più le nostre varietà in assortimento”, commenta infatti Gerhard Eberhöfer, direttore vendite per il biologico VIP.
“In termini di disponibilità ad oggi – precisa Eberhöfer – possiamo contare ancora sul 20-25% dei volumi di Gala bio e sul 65% di Golden bio. Tra qualche settimana entra sul mercato la Pinova bio, che ormai anche nel biologico è diventata la naturale sostituta della Gala”.
Il mercato europeo delle mele biologiche offre ancora buone opportunità, ma VIP ha ben presente che, dopo anni di espansione inarrestabile, la curva di crescita del comparto potrebbe registrare una battuta d’arresto. L’ingresso di nuovi competitor, infatti, rende evidente ai player più responsabili la necessità di pensare ad una strategia commerciale che permetta un’ulteriore crescita del settore.
Ma come sostenere lo sviluppo della domanda di mele biologiche? Per Gerhard Eberhöfer l’incremento della richiesta al consumo dipende da una maggior valorizzazione del prodotto sul punto vendita. È in questo senso che l’intento comune dei produttori dovrebbe essere quello di collaborare in partnership con il distributore per dare una proposta ampia e di qualità e mettere il consumatore in condizioni di scegliere davvero. “Il biologico, nel nostro comparto – conclude Eberhöfer – dovrebbe essere proposto a scaffale con la stessa visibilità del convenzionale, lasciando al consumatore la scelta della mela da acquistare. Questo sistema all’estero funziona, in alcuni casi da molti anni, e potrebbe risultare vincente anche in Italia”.
Un esempio? Il supermercato tedesco Tegut ormai da 25 anni lavora in questa direzione, tanto che oggi la quota di bio venduta dalla catena rappresenta il 42% del totale delle mele vendute. (c.b)