Bilancio 2025: per il sottosegretario D’Eramo il settore è solido, in crescita e strategico

Luigi D'Eramo

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

“Il bilancio di fine anno riferito al settore biologico ha molte più luci che ombre”. Così, il sottosegretario all’agricoltura e sovranità alimentare con delega al biologico, Luigi D’Eramo, traccia le fila, in un’intervista esclusiva per GreenPlanet, di un 2025 dai contorni positivi perché rimarca come “L’Italia continui a confermarsi Paese leader in Europa per il settore”. “Nel 2024 – osserva D’Eramo a GreenPlanet – si è registrata una crescita, sia delle superfici coltivate, sia del numero di operatori, accompagnata da segnali incoraggianti sul fronte dei consumi domestici, che hanno raggiunto quasi 4 miliardi di euro. Questa dinamica positiva non solo si è consolidata, ma si è ulteriormente rafforzata nei primi mesi del 2025. Nel primo semestre dell’anno, infatti, il mercato del biologico italiano cresce del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, un ritmo nettamente superiore rispetto al +5,0% dell’intero settore agroalimentare”.

“Vale la pena ricordare – prosegue il sottosegretario – alcuni dati significativi: nel 2024 la Superficie agricola utilizzata (SAU) biologica ha raggiunto un’incidenza del 20,2%, pari a oltre due milioni e mezzo di ettari. Si tratta di un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente e del 68% nell’arco di un decennio. Anche il numero di operatori – oltre 97 mila – è cresciuto del +2,9% rispetto al 2023 e del 62% negli ultimi dieci anni. Tale aumento è trasversale a tutta la Penisola, con tassi di crescita molto simili nelle tre macroaree geografiche, segno di un settore ormai solido e radicato”.

“Si tratta di risultati rilevanti – aggiunge D’Eramo -, soprattutto se si considera che nei mesi scorsi qualcuno temeva un rallentamento, che invece non si è verificato. Inoltre, rispetto all’obiettivo europeo di raggiungere, entro il 2030, il 25% di incidenza della SAU biologica, l’Italia mostra un avanzamento particolarmente virtuoso: sono già sette le Regioni, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, ad aver superato tale soglia, e altre due si stanno avvicinando rapidamente”.

– Sottosegretario, il settore è dunque vitale?

“Sì, tutti i dati elencati ci restituiscono la fotografia di un settore vitale e dinamico. I dati ci confermano che siamo un punto di riferimento in Europa e non solo. Naturalmente non mancano le criticità, ma stiamo lavorando per rendere il sistema sempre più efficiente. Con gli operatori il confronto è costante, grazie anche alle riunioni del tavolo di settore al Ministero, che ci permettono di individuare le soluzioni più efficaci per semplificare il lavoro delle aziende. Come MASAF abbiamo sostenuto con convinzione lo sviluppo dell’agricoltura biologica, valorizzando le filiere bio e i distretti biologici. Questi ultimi rappresentano un modello in grado di mettere a sistema attività e soggetti diversi, favorendo uno sviluppo sostenibile delle comunità, nuovi modelli di produzione e di consumo e una maggiore tutela dei territori”.

– Quali le prossime iniziative in programma?

“Tra le future iniziative per il comparto c’è senza dubbio il Marchio del biologico italiano. Il marchio è già stato illustrato agli stakeholder e il Regolamento è in fase avanzata e prossimo ad arrivare in Conferenza Stato-Regioni. Completato questo passaggio, procederemo al lancio ufficiale. Il nuovo marchio offrirà ai consumatori garanzie sull’origine della materia prima e sugli elevati standard di qualità e sicurezza che caratterizzano il nostro Paese. Allo stesso tempo proteggerà i produttori da concorrenza sleale e falso Made in Italy, rafforzando il patto di fiducia con i cittadini. Non sarà la soluzione a tutti i problemi, ma rappresenterà una certificazione aggiuntiva in grado di restituire valore al prodotto e dare nuovo slancio ai consumi e alle esportazioni. Attendiamo di verificarne gli effetti, ma sono fiducioso: sarà uno strumento importante, che si affiancherà ad altre misure come il Ddl Tutela Agroalimentare, approvato in prima lettura in Senato. Un provvedimento che rafforza tracciabilità e sicurezza, e introduce anche un’aggravante specifica per chi commercializza come biologici prodotti che non lo sono. Potenziare controlli e sanzioni significa garantire alle imprese che rispettano le regole di competere in un mercato equo, e ai cittadini di acquistare con piena sicurezza. Parallelamente come MASAF continuiamo a investire in innovazione e ricerca per essere sempre più resilienti e competitivi. Agli agricoltori vengono chiesti sempre maggiori sforzi per essere protagonisti della transizione ecologica, e non è pensabile raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi senza un adeguato sostegno”.

– A proposito di sostegno, per la Pac post 2027 è invece previsto un taglio strutturale…

“Per l’Italia, lo abbiamo sottolineato più volte e ribadito anche a Bruxelles, le risorse previste nel bilancio pluriennale per la Politica agricola comune post 2027 sono insufficienti e inadeguate per affrontare le sfide globali. Lo stesso commissario europeo all’Agricoltura Cristophe Hansen ha osservato – con una provocazione che però contiene un fondo di verità – che il budget ideale da destinare alla PAC per far fronte a tutte le criticità attuali dovrebbe essere la metà del bilancio UE. Le modifiche previste finora sono un passo troppo piccolo per garantire nei prossimi anni sicurezza alimentare, tutela dei territori, ricambio generazionale e contrasto allo spopolamento delle aree rurali interne. Noi continuiamo a lavorare perché cambi l’impostazione di questa Europa e perché il risultato finale possa rispondere alle aspettative e alle necessità di un settore centrale e fondamentale come quello Primario”.
Cristina Latessa

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ