L’attenzione dei consumatori verso la cosmesi bioeco e sostenibile è in costante crescita. Non si tratta di un trend passeggero, ma di una rivoluzione in atto che coinvolge l’intero settore: i prodotti a connotazione naturale e sostenibile hanno un forte impatto sul mercato italiano con un peso sul totale dei consumi di cosmetici del 25%, pari a oltre 2.890 milioni di euro. Da un lato c’è infatti la volontà diffusa tra produttori e consumatori di rispettare sempre più il nostro Pianeta, attraverso scelte etiche e consapevoli, dall’altro un forte orientamento degli acquirenti nella scelta di INCI trasparenti e quanto più possibile rispettosi della naturale bellezza di ognuno di noi. Questo cambiamento coinvolge anche i saloni professionali di acconciatura e di estetica che già a fine 2021 generavano il 18% del fatturato della cosmetica naturale e sostenibile in Italia. Sono infatti sempre di più i saloni che scelgono di abbandonare la cosmesi tradizionale a beneficio di prodotti bioeco e trattamenti totalmente plant-based.
In questo scenario è dunque importante regolamentare il settore professionale, facendo chiarezza e disciplinando le buone pratiche di sostenibilità poiché al momento l’intero mercato europeo non prevede linee guida comuni. Così dall’incontro tra AIAB – l’Associazione Italia per l’Agricoltura Biologica – e Matteo Pantani, socio AIAB e AD Phitofilos – azienda italiana che, con più di 40 anni di esperienza nel mondo delle erbe, da oltre due generazioni porta avanti una filosofia incentrata sulla cosmetica green, 100% plant-based, cruelty free e a basso impatto ambientale – nasce il primo disciplinare in Europa per certificare i saloni bioeco.
La diretta conseguenza ne è la certificazione “Bio Eco Saloni AIAB” che permetterà di garantire l’utilizzo preponderante di prodotti Bio Eco Cosmesi AIAB nei saloni di bellezza; assicurare una formazione costante e adeguata del personale; promuovere l’adozione di pratiche sostenibili nella gestione ambientale dei saloni, offrire ai clienti una consulenza personalizzata e informazioni dettagliate sui prodotti utilizzati. La certificazione esclude quindi l’utilizzo di cosmetici contenenti sostanze quali PEG, PPG derivati; composti etossilati; tensioattivi aggressivi e poco dermocompatibili; sostanze che possono provocare danni ambientali ed ecologici; composti che possono dare origine a nitrosammine; derivati animali come collagene, sego, placenta etc.; siliconi e derivati siliconici; polimeri acrilici; conservanti come la formaldeide e i suoi cessori. Per quanto riguarda i saloni di acconciatura professionale si richiede, inoltre che almeno il 50% dei prodotti utilizzati per la colorazione dei capelli corrisponda a erbe e miscele tintorie 100% vegetali, regolarmente registrate al CPNP, come da Regolamento (CE) 1223/2009.
“Con la nostra associazione – dichiara Giuseppe Romano, presidente di AIAB – siamo sempre alla ricerca di idee e strade nuove per creare nuovi mercati per il prodotto biologico e questo protocollo, che abbiamo pensato e redatto insieme a Matteo Pantani di Phitofilos, va certamente in questa direzione. I prodotti certificati bioeco cosmesi AIAB si basano sull’utilizzo di materie prime di origine vegetale e biologica, ed è quindi un ambito che può rappresentare un’alternativa per gli agricoltori in momenti di crisi di altri mercati. Sappiamo, del resto, che il settore della cosmesi è in forte crescita ed è quindi importante che possa rappresentare un’ulteriore possibilità per l’agricoltura italiana di qualità. Allo stesso modo, sappiamo che il bio gode ormai di grande fiducia da parte dei consumatori, tanto che 8 italiani su 10 si dicono sicuri e garantiti nell’acquisto e nell’utilizzo di un prodotto biologico, ed è perciò importante ampliare gli ambiti in cui è possibile beneficiare di questo tipo di prodotti, sempre garantiti e certificati”.
“Il disciplinare rappresenta un importante passo verso la regolamentazione della cosmetica professionale sostenibile. Nello scenario attuale, per rispondere a una domanda sempre più alta di prodotti e servizi green per i saloni di bellezza, l’offerta è in costante aumento. Negli ultimi anni la conseguenza di ciò è stata la crescita del mercato che, però, non è andata di pari passo con un’adeguata e corretta informazione e formazione dei professionisti. Questo quadro è perfettamente evidente per chi come me, in qualità di socio AIAB, operatore del settore e fondatore della prima Accademia italiana per coloristi vegetali, dialoga ogni giorno con i parrucchieri, rilevando come ancora oggi si trovino confusi su cosa sia effettivamente sostenibile e certificato come tale. L’obiettivo di questo disciplinare è, perciò, quello di settare uno standard, facendo chiarezza su quali prodotti possano garantire alta qualità, sicurezza e tutelare il benessere dei professionisti, della loro clientela e del Pianeta” – ha dichiarato Matteo Pantani, AD di Phitofilos.
Il disciplinare e la relativa certificazione “Bio Eco Saloni AIAB” sono già disponibili a beneficio di tutti i professionisti che desiderino attuare realmente la trasformazione sostenibile, impegnandosi ad adottare buone pratiche di sostenibilità nel proprio salone. La prima realtà certificata sarà a Milano: Tintorius, il salone di acconciatura ed estetica di Gianna Longo, esperta e riconosciuta colorista vegetale, che da anni offre alla propria clientela trattamenti esclusivamente naturali e in questa certificazione ha visto un’opportunità per comunicare con trasparenza il suo impegno.
Fonte: Ufficio Stampa AIAB