Brutto ma Bio. In Francia la seconda categoria è realtà

STANDARD PER SITO GREENPLANET (3)

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Proporre un prezzo equo che valorizzi un prodotto qualitativamente ottimo e certificato ma con qualche difetto estetico è ciò che si auspicano i produttori di biologico nella loro quotidiana lotta con le logiche di mercato. Un tema divisivo, da qualche settimana al centro dell’inchiesta settimanale di Greenplanet, che secondo il responsabile VIP per il biologico Gerhard Eberhöfer è superabile solo introducendo a livello europeo due categorie a scaffale, come avviene per il convenzionale, “affinché un certo tipo di consumatore possa rivolgersi ad un prodotto di qualità, senza difetti e con un prezzo più alto, e un altro tipo di consumatore all’altra categoria”.

Un ragionamento condiviso e già concretizzatosi in Francia, dove il 6 aprile verrà lanciato il marchio Mochébio, di Desdonner Bio, per permettere la commercializzazione nel circuito del fresco di prodotti biologici non esteticamente corrispondenti agli standard ma perfetti per gusto e qualità, senza doverli destinare all’industria di trasformazione.

L’obiettivo è commercializzare la maggior parte della produzione limitandosi a considerarla di seconda categoria.

“Circa il 20% dell’ortofrutta dei nostri produttori – ha dichiarato alla stampa il grossista di Rungis titolare dell’iniziativa –  viene declassata perché esteticamente meno attraente o perché ha un calibro che non rientra negli standard. Un fenomeno che è conseguenza diretta dell’approccio del consumatore, sempre più incentivato a comprare con gli occhi, e delle dinamiche della grande distribuzione ancora più esigente sul lato estetico. Questo tipo di prodotti freschi ad oggi sono destinati per la maggior parte all’industria dove sono poco valorizzati. Immetterli sul mercato a un prezzo inferiore consente comunque ai produttori di ottenere una maggior retribuzione rispetto a quella attuale”.

Forse è una goccia nel mare che senza il sostegno di politiche europee adeguate resterà solo un bell’esempio; in ogni caso si tratta di un’ulteriore conferma della direzione da intraprendere per il bene del comparto e non solo. (c.b.) 

Seguici sui social

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ