Ha debuttato a Biofach il progetto Montanera del Salumificio Pedrazzoli, con l’assaggio in prima assoluta della spalla di maiale iberico, allevato allo stato brado e lavorato in Italia, nello stabilimento di Pedrazzoli a San Giovanni del Dosso, in provincia di Mantova. Un prodotto biologico di alta gamma, senza conservanti e senza glutine, frutto della collaborazione del salumificio italiano con un allevatore dell’Estremadura, ai confini tra Spagna e Portogallo, un’area unica al mondo per la produzione del maiale nero iberico allevato in regime biologico allo stato libero, un suino che si nutre esclusivamente di ghiande ed erba fresca negli ultimi sei mesi di vita.
Da poco più di un anno, Pedrazzoli è presente sul mercato con tre prodotti biologici ricavati dal maiale nero spagnolo allevato allo stato brado: la pancetta, il lombo e il salame, e tra un anno questa gamma si completerà con il debutto sul mercato di un prosciutto sulla cui alta qualità esistono grandi aspettative.
“Noi già alleviamo da tempo in Italia maiali in stato di semi-libertà – racconta a Norimberga Elisa Pedrazzoli (nella foto di apertura insieme alla figlia Giulia) – e avevamo la curiosità di confrontare i nostri metodi di allevamento e di produzione con quelli praticati in Spagna. Due anni fa mio fratello Emanuele Pedrazzoli è andato così in Estremadura e da quel viaggio è nata la collaborazione che ci ha portato a credere in questo progetto che conferma l’originalità della nostra azienda e la nostra capacità di proporre al mercato prodotti speciali, che uniscono una grande tradizione alla capacità di innovare”.
L’azienda Salumificio Pedrazzoli è stata fondata nel 1951 e oggi produce per l’80% salumi biologici e per il 20% salumi speciali della tradizione italiana. I canali di vendita sono i negozi specializzati con il 60% delle vendite e i ristoranti con il rimanente 40%. Il 60% della produzione va all’estero. Da qui la presenza dell’azienda a Biofach, anche quest’anno. “Il biologico è un segmento fatto di relazioni – afferma Elisa Pedrazzoli – così abbiamo accettato la sfida di partecipare alla fiera anche in questo periodo non consueto, dopo due anni singolari che hanno visto un boom dei negozi specializzati e la crisi della ristorazione mentre oggi si assiste ad un capovolgimento della situazione, con la gente che ha voglia di recuperare la propria libertà di movimento, di uscire, di mangiare al ristorante”. (a.f.)