Dall’Assemblea dei soci di AssoBio è giunto un chiaro segnale di svolta, un moto propulsivo per un’azione sempre più incisiva, in un momento storico per l’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, guidata dal presidente Roberto Zanoni, che a oggi conta oltre 100 aderenti da tutta Italia, i quali rappresentano circa il 70% del valore dei consumi bio italiani.
Il fulcro di questa strategia è costituito da un nuovo modello organizzativo, basato su un Centro Studi collegiale e una carta dei valori fondamentali, descritti in un Codice Etico condiviso all’unanimità.
La struttura del nuovo Centro Studi di AssoBio (che mira a proseguire sulla linea già tracciata e fornire supporto alle attività dell’Associazione, grazie al contributo di tecnici, legali esperti del settore e delle imprese socie) si fonda su sei Gruppi di lavoro specialistici, che traggono a loro volta origine dall’esperienza dei tavoli tematici, istituiti dal Consiglio direttivo nel 2020 su altrettante aree di interesse, riguardanti il rapporto con altri enti e istituzioni, la comunicazione, la ricerca e l’innovazione, il confronto con altre realtà associative e la cosmetica.
Proprio il proficuo operato dei tavoli ha consentito all’Associazione di siglare importanti protocolli d’intesa con enti quali Assobenefit (associazione che riunisce le società benefit a livello nazionale), Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), nonché ad avviare la redazione di un Codice di Condotta per le pratiche responsabili in ambito industriale e marketing.
Altro importante risultato raggiunto è l’accordo siglato con Nomisma, per un progetto di studio su “L’importanza del packaging sostenibile per il Bio”, finanziato da AssoBio, che si concluderà quest’anno.
“La nascita dei tavoli di lavoro, decisa per rispondere alle rinnovate necessità operative di AssoBio, ha già dato buoni esiti e ci guiderà anche verso gli obiettivi dei prossimi mesi – conclude Zanoni -: animare riflessioni ed elaborazioni tecniche a supporto della sostenibilità, in particolare sul tema della tassonomia (etica, green, standard di certificazione, strumenti di reportistica), promuovere l’adozione di sistemi condivisi di tracciabilità, nonché di interventi normativi come il credito d’imposta per il recupero dei costi di certificazione che appesantiscono i prezzi al consumo e la riduzione dell’IVA sui prodotti ortofrutticoli biologici”.
Obiettivi che AssoBio perseguirà sotto l’egida del Codice Etico, adottato con la totalità dei voti dall’Assemblea, ribadendo l’importanza di trasmettere a soci, consulenti e collaboratori un modo etico e responsabile di operare sul mercato.
Il documento si rivolge direttamente a chi opera in nome e per conto di AssoBio e rappresenta la “Carta Costituzionale” dell’Associazione, un insieme di diritti e doveri, anche morali, che definisce le responsabilità di membri, interlocutori e dell’organizzazione stessa.
Fonte: Ufficio stampa AssoBio