La tendenza italiana verso la produzione biodinamica è in linea con quella europea e presenta una crescita costante delle aziende convertite. Sono attualmente circa 4.500 le aziende italiane biodinamiche su una superficie di quasi 15.000 ettari (Bioreport 2018). L’Italia è il primo Paese esportatore al mondo di prodotti biodinamici, il secondo per ettari coltivati e il terzo in Europa per la produzione dopo Germania e Francia. A sottolinearlo in una nota è Almaverde Bio, azienda leader del comparto per la produzione e commercializzazione di prodotti agroalimentari bio entrata da qualche anno nel segmento del biodinamico grazie al progetto Verdéa.
Questo trend si conferma anche per Canova, la società del Gruppo Apofruit specializzata in ortofrutta biologica che presenta una crescita costante del segmento biodinamico dedicato all’ortofrutta fresca.
Apofruit – si legge nella nota – ha scommesso sul biodinamico da diversi anni e, insieme a Coop Sole, Op terra di Bari e alla stessa Canova, ha messo a punto il sistema di certificazione Verdéa, il marchio che certifica la produzione biodinamica del Gruppo.
“La crescita c’è – ha commentato Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio – e c’è interesse sia da parte della produzione che da parte del mercato. I nostri prodotti biodinamici vengono gestiti commercialmente con una specifica caratterizzazione sui punti vendita. Nelle Isole Almaverde Bio abbiamo aree dedicate dove sono presenti nel formato sfuso o confezionato”.
“Facciamo una comunicazione dedicata e una visualizzazione specifica nei reparti. I consumatori ci danno ragione perché, mai come ora, dopo un anno di pandemia, si registra attenzione e consapevolezza sulle scelte alimentari, sia con l’obiettivo del proprio benessere, sia con quello di dare un contributo alla sostenibilità ambientale attraverso la scelta di prodotti che garantiscono un basso impatto e una grande attenzione a fattori chiave della sostenibilità quali la fertilità del suolo, l’equilibrio agroecologico della produzione, la riduzione delle emissioni. Il consumatore ha bisogno di sapere di più sul biodinamico ed ha bisogno di assaggiare i prodotti”.
“C’è un grande interesse e noi – ha concluso Paolo Pari – nelle Isole Almaverde Bio, stiamo concentrando gli sforzi sulla comunicazione B2C che ritengo sia fondamentale per lo sviluppo del segmento”.
Fonte: Ufficio stampa Almaverde Bio