“Sosteniamo l’Agricoltura”: NaturaSì guida la rivoluzione per un prezzo giusto ai produttori

Incontro NaturaSì

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

“Troppi pochi soldi vanno agli agricoltori, il mondo agricolo è in crisi, solo in Europa negli ultimi 15 anni sono sparite oltre 5 milioni di aziende agricole, occorre invertire la tendenza, serve una rivoluzione del sistema”. Partendo da questo assunto, Fabio Brescacin, presidente e fondatore di NaturaSì, una delle principali insegne della distribuzione bio e biodinamica in Europa, ha lanciato la campagna “Sosteniamo l’agricoltura” che parte dal progetto di trasparenza sulla formazione dei prezzi avviato nei suoi negozi. La campagna, che chiama a raccolta tutti gli attori del mondo biologico, perché, come osserva Brescacin, “ognuno deve fare la sua parte”, è stata presentata da NaturaSì a Roma, presso la Libreria Spazio 7, con gli interventi di Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, Silvia Schmidt, policy manager di Ifoam Organics Europe e Ueli Hurter, responsabile della sezione agricoltura biodinamica presso il Goetheanum di Dornach, in Svizzera. Erano inoltre presenti le principali associazioni agricole – Coldiretti, Cia e Confagricoltura -, gruppi cooperativi e rappresentanti del settore accademico.

A tutti gli intervenuti è piaciuta la proposta di Brescacin di dare vita a un tavolo tra gli attori della filiera e le istituzioni per definire il giusto prezzo da riconoscere ai produttori. “In questo percorso – ha sottolineato Brescacin – si deve partire dalla trasparenza”. Ecco perché NaturaSì ha deciso di indicare su alcuni prodotti venduti tra i suoi scaffali – passata di pomodoro, pane, finocchi, arance e kiwi – non solo il prezzo di acquisto ma il valore corrisposto agli agricoltori e ai trasformatori. Una trasparenza mirata ad aumentare la consapevolezza e la capacità di scelta del consumatore.

Parlare di prezzo è un tema delicato, bisogna avere coraggio – ha sottolineato Brescacin –  Dietro al prezzo c’è una fonte incredibile di egoismo”. Ma NaturaSì dimostra con i fatti di sostenere i suoi produttori e questa discesa in campo da parte di un player importante della distribuzione è sicuramente un assist importante per i produttori biologici e biodinamici. Su alcune categorie il compenso riconosciuto agli agricoltori dal colosso della distribuzione biologica e biodinamica si avvicina al 50% del prezzo pagato alla cassa.“Vederci riconosciuto il giusto prezzo è assolutamente importante, soprattutto in tempi di crisi climatica”, ha sottolineato Dora Brio, produttrice di ortaggi bio in provincia di Matera, prendendo la parola al lancio della campagna dove, tra l’altro, gli agricoltori dell’ecosistema NaturaSì sono protagonisti di primo piano, campeggiando nelle locandine e nella cartellonistica esposta nei punti vendita.

Tutti gli intervenuti al lancio della campagna “Sosteniamo l’agricoltura” hanno riconosciuto che garantire un giusto reddito agli agricoltori è la base per il futuro del settore. ”Ed è fondamentale che iniziative come queste siano supportate proprio dal biologico – ha osservato  Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – Il bio si fonda sull’agroecologia, un metodo che guarda alla tutela dell’ambiente, della biodiversità insieme all’equità sociale. È quindi significativo che un progetto come il “prezzo trasparente”arrivi da un’azienda storica del mondo del bio”. “Il giusto prezzo – ha aggiunto Mammuccini – non è solo una questione economica, ma anche etica e sociale. Servono misure strutturali per tutelare gli agricoltori e garantire loro un compenso adeguato, in linea con i costi di produzione. Su questo dobbiamo lavorare tutti insieme, istituzioni, associazioni di categoria, imprese della filiera del bio affinché il giusto prezzo diventi una priorità nelle politiche agricole e commerciali”.

Silvia Schmidt, policy manager di Ifoam Organics Europe, ha ricordato che il valore di un prezzo trasparente è stato riconosciuto anche dalla Commissione europea, che ha istituito l’Osservatorio della filiera agroalimentare (AFCO) per aumentare la trasparenza su costi e margini, aiutando gli agricoltori a prendere decisioni più consapevoli sul loro futuro. “”La trasparenza nella formazione e condivisione dei costi è un elemento chiave per stimolare fiducia ed equità nel sistema alimentare“, ha sottolineato Schmidt.

Che l’agricoltura biologica e biodinamica si distingua sulla convenzionale perché porta vantaggi ecosistemici lo ha sottolineato Ueli Hurter, responsabile della sezione agricoltura biodinamica presso il Goetheanum di Dornach: “L’agricoltura, settore primario, è un caso economico particolare perché  il suo valore aggiunto deriva proprio dal lavoro diretto con la natura – ha osservato Hurter – Quindi, quel costo diretto più alto, per l’agricoltore biologico va a compensare il lavoro a tutela e salvaguardia della natura stessa”.

Cristina Latessa

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ