La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per frode alimentare aggravata a carico di due ex dirigenti della “Bustaffa Emilio & Figli Spa”, azienda lattiero-casearia. La società aveva commercializzato ricotta dichiarata biologica ma prodotta con ingredienti convenzionali privi della certificazione necessaria, venduta a marchio di grandi catene di distribuzione. La truffa ha ingannato i consumatori e compromesso la fiducia nel mercato dei prodotti biologici.
La Denuncia e l’Avvio delle Indagini
L’indagine è scaturita dall’esposto di un ex dipendente, assunto nel 2018 come responsabile del controllo qualità, che aveva rilevato irregolarità gravi nella produzione della ricotta. Le sue segnalazioni sono state corroborate dalle testimonianze di un’operaia e di un tecnico, i quali hanno confermato che la produzione biologica e convenzionale avveniva sulla stessa linea produttiva, senza alcuna distinzione.
In seguito alla denuncia, le autorità hanno avviato intercettazioni ambientali e una perquisizione presso lo stabilimento dell’azienda. Le indagini hanno poi rivelato che, a partire almeno dal 2017, la ricotta prodotta veniva etichettata e venduta come biologica, pur non rispettando gli standard dichiarati.
Sequestri e Prove
Durante la perquisizione sono stati sequestrati centinaia di sacchi di proteine in polvere, latte e siero non certificati biologici. Questi ingredienti venivano regolarmente utilizzati nella produzione della ricotta. La documentazione contabile acquisita ha confermato la sistematicità della pratica fraudolenta, pienamente conosciuta dai vertici aziendali, tra cui il legale rappresentante e due direttori generali.
La Sentenza della Cassazione
La Suprema Corte ha sottolineato la gravità della frode, evidenziando che i dirigenti erano consapevoli delle violazioni. La vendita di prodotti dichiarati biologici, ma non conformi, ha costituito un inganno ai danni dei consumatori e un danno economico al settore del biologico.
La Redazione