VOG, buoni i raccolti e l’accoglienza in fiera per le mele bio

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Il Consorzio altoatesino VOG non poteva mancare l’appuntamento con Biofach, per portare la propria offerta di mele, con la sua ricchezza di varietà, all’attenzione degli operatori europei.

“Abbiamo visto durante la fiera un sentimento positivo nei confronti del bio in Europa – ha affermato Hannes Tauber, responsabile marketing di VOG, incontrato a Biofach -. Arrivano buoni segnali anche dal mercato con consumi in aumento sia nei volumi che nei fatturati. Questo è uno stimolo a continuare sulla strada tracciata, dà motivazione ai nostri melicoltori che hanno scelto di produrre secondo gli standard biologici, nonostante le difficoltà”.

La campagna di raccolta per le mele bio è andata bene. “I numeri sono leggermente superiori rispetto allo scorso anno – ha sottolineato – con una produzione di 35.000 tonnellate che si traducono in circa 180 milioni di mele, che sono altrettanti punti di contatto con i consumatori. Ed proprio sui consumatori che dobbiamo lavorare, per trasmettere i nostri valori, individuando i messaggi giusti per ogni target di mercato. Il bello del nostro settore è che non dobbiamo inventarci delle storie: le abbiamo tutte, dobbiamo solo trovare il modo giusto per raccontarlo”.

VOG sta raccogliendo i frutti degli investimenti fatti in innovazione varietale e strumenti per proteggere le coltivazione dagli eventi meteo avversi. “Anche nel biologico – ha precisato Tauber – abbiamo strutturato il nostro assortimento per arrivare a coprire la domanda nei mesi primaverili ed estivi con un prodotto europeo dalla buona conservabilità e con ottime caratteristiche sensoriali.

Varietà come RedPop®, Giga®, Cosmic Crisp®, Natyra® o Inored Story®, vedranno un aumento dei quantitativi nei prossimi anni, per soddisfare la crescente domanda dei consumatori”.

Ma l’innovazione deve riguardare anche la comunicazione, per questo VOG ha cercato un nuovo modo di raccontare la mela, usando i giusti descrittori dei tre elementi che caratterizzano ogni varietà: consistenza, gusto (dolce o acido) e profilo aromatico. “Questi descrittori – ha spiegato – saranno la base per il racconto delle nostre mele e il punto di partenza per proporre degli abbinamenti che apriranno nuove occasioni di consumo, per esempio insieme allo speck per la merenda o l’aperitivo; con lo yogurt per la colazione…. Ogni varietà può essere esaltata con i giusti abbinamenti. Noi li proporremo non solo nelle campagne di comunicazione, ma anche in degustazioni sui punti vendita, per fare delle operazioni di cross selling in ambito biologico”.

Elena Consonni

Notizie da GreenPlanet

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