Sabato 13 luglio 2013, per il quinto anno consecutivo, Viticolturabiodinamica.it ha organizzato a Cerreto Guidi (Firenze) il convegno di Vitivinicoltura Biodinamica Moderna – Paradigmi scientifici a confronto, realizzato con il patrocinio del Comune, della Soprintendenza e della Provincia di Firenze. Anche quest’anno, il progetto, da un’idea Rita Mulas, con la direzione scientifica di Leonello Anello, ha raggiunto l’obiettivo di promuovere l’incontro di viticoltori, tecnici, docenti e ricercatori universitari, professionisti della cultura e della comunicazione.
Come sempre tutto esaurito nel salone cinquecentesco. I partecipanti, provenienti da varie regioni d’Italia e dall’estero, sono stati accolti dai saluti istituzionali di Marilena Tamassia, Direttrice della Villa Medicea di Cerreto Guidi , Carlo Tempesti, Sindaco, e Pietro Roselli Assessore all’Agricoltura della Provincia di Firenze. Come di consueto, fulcro della giornata sono state le relazioni che hanno esposto i risultati delle ricerche in corso e delle analisi commissionate appositamente da Viticolturabiodinamica.it.
Due gli interventi internazionali: dall’Austria, Angelika Lübke-Hildebrandt della United Research for Soil di Peuerbach, ha portato un intervento dal titolo La cromatografia, storia, pratica e interpretazione di un metodo analitico che ha rivoluzionato l’approccio alla valutazione agronomica, in cui ha fornito le
fondamentali chiavi interpretative per la lettura delle immagini rivelatrici della condizione di vitalità dei suoli, premettendo un’introduzione articolata sulle tecniche per la gestione di compost di qualità.
Dalla Francia Margarethe Chapelle, di Oenocristal Centre d’Évaluation et de Recherche Qualitative par Morphocristallisation di Puy L’Eveque ha proposto Indagini attraverso la cristallizzazione sensibile di vini biodinamici, biologici e convenzionali di alcune aziende italiane, presentando una dettagliata relazione sulle analisi compiute alla cieca sui campioni di vini inviatigli appositamente per quest’edizione del Convegno. I risultati hanno evidenziato, tramite eclatanti immagini di cui Chapelle ha fornito i parametri interpretativi essenziali, come sia possibile attraverso questo metodo analitico arrivare a conoscere di un vino la sua storia, il suo presente e il suo futuro, a partire dalla vigna di cui è frutto.
Gli interventi italiani sono stati quelli di Vincenzo Romano Spica, direttore del Laboratorio di Epidemiologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Roma ‘Foro Italico’, che ha parlato di ‘Analisi di mfDNA in terreno trattato con preparato 500 compostato’ e ha mostrato i dati preliminari di un’indagine sul ruolo delle microflore, indicando nuove prospettive di ricerca per la biodinamica moderna in relazione alla capacità del preparato di influire sulla qualità dei suoli.
Leonello Anello, anima del convegno, agronomo che da oltre 25 anni si occupa di dare seguito agli impulsi steineriani e ha elaborato il metodo della biodinamica moderna, ha completato l’esposizione del lavoro cominciato lo scorso anno con una seconda nota dedicata nello specifico al vino, all’interno degli studi e delle pratiche dedicati a creare Parametri analitici ed oggettivi per la valutazione della corretta applicazione della pratica biodinamica al vigneto e al vino.
Accanto alla presentazione dei risultati delle ricerche ci sono state due comunicazioni sul contesto economico-sociale e normativo della vitivinicoltura. Rita Mulas, Direttore tecnico dei Convegni dela Villa medicea e Referente Bauhaus Master San Vigilio Progetti pilota integrati per Expo 2015, è intervenuta
su Dalla crisi alla rinascita di un territorio, aggiornando i convenuti sullo stato dei progetti intrapresi per il recupero di luoghi come quelli del Sulcis gravemente danneggiati da uno sviluppo industriale e da uno sfruttamento del territorio sconsiderati.
Fabrizio Lupi, funzionario dell’Ufficio di Firenze dell’ICQRF Ispettorato Centrale della Tutela e della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari, ha esposto nel dettaglio La normativa per l’etichettatura dei vini convenzionali, biologici e biodinamici e ha ascoltato le numerose osservazioni dei produttori partecipanti, che vertevano sulle lacune e su alcune ambiguità delle regole attualmente in vigore.
A seguire tre aggiornamenti relativi a interventi degli anni precedenti offerti da Giancarlo Scalabrelli dell’Università di Pisa, sulla definizione delle peculiarità delle caratteristiche organolettiche emerse dalle degustazioni dei vini biodinamici; Enzo Mescalchin della Fondazione E. Mach IASMA, sulle ricerche comparate che si stanno portando avanti in Trentino in vigneti a conduzione convenzionale, biologica e biodinamica; Adamo Domenico Rombolà dell’ Università di Bologna, sull’avanzamento delle ricerche, svolte a partire dal 2008, sugli effetti dell’uso dei preparati biodinamici in un vigneto di Sangiovese
presso un’azienda di Tebano, in Romagna.
Nella mattinata, è seguita alle relazioni scientifiche una degustazione guidata alla cieca a cura di Marco Tonelli, giornalista enogastronomico e animatore di eventi sul vino, che ha rappresentato un momento di conoscenza più approfondita dei vini prodotti secondo il metodo biodinamico moderno.