Sesto mercato al mondo per il consumo di prodotti biologici, con un incremento del +83% negli ultimi 10 anni, il Canada è uno dei mercati più promettenti per il bio italiano. Olio extra vergine d’oliva, formaggi, passate/conserve vegetali sono le categorie di prodotto per cui i consumatori canadesi cercano le garanzie di qualità offerte dal marchio bio e quelle su cui l’italianità è un fattore distintivo. Su pasta e vino sono molto forti interesse e apprezzamento nei confronti dell’origine italiana, queste restano categorie per cui, al momento, il bio non sempre è la prima scelta.
È quanto emerso dall’indagine presentata ieri sulle aziende, assieme a quelli di una survey sul consumatore canadese, in occasione del terzo forum ITA.BIO, la piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy curata da Nomisma e promossa da ICE Agenzia e FederBio.
Più che positiva, nonché superiore a quella registrata dall’export agroalimentare nel suo complesso, la performance dell’export bio: nel 2021 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno sfiorato i 3 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del +11% rispetto all’anno precedente, in linea rispetto all’export agroalimentare nel complesso (+10% gen-lug 2021/20).
Tutti i numeri del bio in Canada sono positivi: oltre 1,3 milioni di ettari coltivati secondo il metodo biologico nel 2019 (+88% rispetto al 2010) e 5.677 produttori (+50%). Le vendite di prodotti bio sul mercato interno hanno dimensioni simili a quelle del mercato italiano: 3,5 miliardi di euro (+12% rispetto al 2018 e +83% sul 2010) che rappresentano il 3% delle vendite mondiali e che fanno del Canada il sesto mercato al mondo per consumi di prodotti biologici. Anche l’incidenza complessiva del bio sul totale del carrello è simile a quella italiana (3,2% nel 2019) ma la spesa pro-capite per prodotti biologici in Canada è più elevata: 93 euro a persona (a fronte di 58 euro in Italia) con una quota di frequent users più elevata (66% su totale della popolazione canadese consuma bio almeno una volta la settimana contro il 48% in Italia). E l’interesse per il bio che non si ferma al consumo domestico: il 48% dei consumatori riferisce di aver consumato un prodotto bio anche nel canale away from home. Alla base del successo crescente del bio sicuramente una maggiore richiesta delle famiglie canadesi di garanzia di sicurezza e salubrità del cibo, principale motivazione espressa dal 48% degli users bio.
In Canada quasi 8 famiglie su 10 (76%) hanno consumato un prodotto alimentare o una bevanda a marchio biologico nel corso degli ultimi 12 mesi. Sebbene sia l’Ontario complessivamente il mercato più importante per il bio in Canada in termini assoluti, sono gli Stati della British Columbia e del Québec ad avere la quota di mercato più alta: qui, infatti, i prodotti bio raggiungono rispettivamente l’83% e l’82% dei consumatori. Altri target in cui è molto forte il richiamo del bio è quello dei giovani (85%) e quello dei nuclei familiari in cui sono presenti bambini in età prescolare, dove il tasso di penetrazione è addirittura al 90%.
Nel confronto internazionale, nel percepito dei consumatori, l’Italia si posiziona al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, tra i Paesi che producono i prodotti di maggiore qualità, sia relativamente ai prodotti alimentari in generale che per quelli a marchio bio (18%). Complessivamente però la qualità del nostro bio tricolore è ritenuta complessivamente superiore rispetto a quella di altri Paesi dal 50% dei canadesi, tanto che 7 su 10 sono disposti a pagare un prezzo più alto per avere la garanzia del Made in Italy nel bio.
Fonte: FederBio