OGM in etichetta negli Stati Uniti? Poco chiare le nuove regole

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L’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura del governo degli Stati Uniti, ha emanato alcune regole per l’etichettatura degli alimenti contenenti OGM. In particolare è previsto in etichetta l’uso della parola ‘bioengineered’ con un marchio apposito. In alternativa, i produttori potranno usare sui prodotti un codice scansionabile che rimanda a un link contenente le informazioni sulla natura dell’alimento e un numero verde a cui il consumatore si potrà rivolgere per richiedere informazioni sul prodotto.

Un particolare non trascurabile e che non fa chiarezza è che l’indicazione ‘bioengineered’ sarà obbligatoria solo per quei prodotti in cui gli OGM sono rilevabili (ovvero è individuabile la sequenza modificata del DNA) e non per alimenti con componenti e materie prime OGM (come ad esempio il mais geneticamente modificato di cui si fa largo uso negli States e non solo). Ciò ridurrebbe del 78% i prodotti sottoposti alla nuova normativa e ha già provocato polemiche negli Stati Uniti.

Non sono d’accordo con le nuove regole, che entreranno in vigore solo dall’1 gennaio 2022, anche colossi del settore alimentare come Danone, Mars, Unilever e Nestlé, che chiedono maggiore chiarezza in etichetta a tutela dei diritti di conoscenza del consumatore.

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