In Toscana continuano a crescere le superfici bio (+1,7%) ed il numero di operatori (+1,6%). La Regione si conferma regina del biologico in Italia, con la più alta incidenza di superfici certificate (35,8%), che consentono già oggi di raggiungere con largo anticipo gli obiettivi europei del Farm to Fork fissati al 25%, e la più elevata percentuale di aziende agricole che si sono convertite (12,2%). E così volano anche i consumi. Parola di Coldiretti Toscana sulla base dei dati Bio in Cifre del Sinab e del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.
In Regione le superfici coltivate con metodo biologico, secondo l’ultimo rapporto Sinab, hanno superato i 229mila ettari con un salto in avanti di 3.775 ettari tra il 2021 ed il 2022, e l’esplosione dei terreni bio va di pari passo con la crescita del numero di attori che coabitano la filiera. Un ruolo chiave nel radicamento della cultura biologica in Toscana la hanno giocato, e lo stanno giocando, le donne con il 34,9% di imprese a trazione femminile che utilizza metodi biologici, percentuale più alta rispetto al 30,1% nazionale. Un risultato che spinge i consumi, dove il valore del mercato interno dei prodotti biologici sale a 3.7 miliardi.
E mentre i dati del rapporto Sinab consacravano l’agricoltura toscana tra le principali e più green d’Europa, a Fiesole nei giorni scorsi, si riuniva il tavolo tecnico regionale dei cinque Distretti biologici toscani, dove si è fatto il punto sulla situazione dei distretti bio e della loro evoluzione sia dal punto di vista numerico che da quello della superficie agricola utilizzata e sull’istituzione del registro nazionale dei distretti. E’ stata avanzata l’idea di creare un marchio dei distretti bio con relativo logo così da identificare questi territori come “corpo unico” e dare loro più forza anche in vista delle nuove normative europee per arrivare a un riconoscimento che possa aprire la strada a nuovi finanziamenti.
“Per la Regione i distretti biologici sono un modello virtuoso a cui tendere per rendere gli agricoltori e il territorio volano di sviluppo e di attrazione turistica – si legge in una nota della Regione – A oggi i distretti sono cinque, ma c’è una forte attenzione da parte di molti Comuni a intraprendere questo percorso per lo sviluppo economico e di salvaguardia del paesaggio, dell’ambiente e della biodiversità dei territori”. “Un incontro importante che irrobustisce basi già gettate – ha detto il sindaco di Fiesole Anna Ravoni – di un processo ormai avviato. I prodotti biologici sono ormai una realtà consolidata delle nostre aziende ma anche cittadini sono sempre più interessati. E il Comune fa di tutto per incoraggiare la cultura del cibo buono e sano: da noi le mense scolastiche sono a chilometri zero o con menu bio”.