Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, intervenendo sabato 16 maggio all’inaugurazione del Parco della Biodiversità, dove FederBio è protagonista, ha detto: ‘Abbiamo condiviso con BolognaFiere l’obiettivo di portare il biologico all’interno di Expo fin dal 2012 perché la sfida che pone il tema di Expo, Nutrire il Pianeta, energia per la vita, non può che vedere protagonista il modello innovativo dell’agricoltura e dell’alimentazione biologica.
La collaborazione con BolognaFiere ha consentito di poter collocare questa presenza all’interno dell’unica aerea tematica agricola di Expo e di poter contare sulla partecipazione delle principali imprese del settore e del ministero delle Politiche agricole, creando un contesto che può diventare la vera rappresentazione del modello italiano di fare agricoltura e produrre alimenti anche per una popolazione che cresce.
Anche per questo abbiamo scelto il luogo ideato, realizzato e gestito da BolognaFiere in Expo, il Parco della Biodiversità, per farlo diventare la sede del Forum internazionale dell’agricoltura biologica che insediamo oggi assieme a tutte le associazioni del biologico e biodinamico italiane che hanno raccolto con noi l’idea lanciata dal Ministro Martina per un grande evento internazionale sul bio in Expo’.
Carnemolla (nella foto in alto) ha citato un episodio come emblematico della necessità di biologico nella gente. A Malles, in Val Venosta, si è recentemente votato per il sindaco. Il primo cittadino uscente, che aveva promosso un referendum comunale per dire no alle coltivazioni convenzionali intensive nella Vallata, è stato rieletto con la schiacciante maggioranza del 72 per cento.
Il biologico italiano, sabato 16 maggio a Milano, ha avuto la conferma di avere un grande alleato nel viceministro Andrea Olivero (nella foto in basso).
“Il primo modello della globalizzazione agricola, fondato sulla chimica, ha fallito dopo aver creato enormi distorsioni. Ha reso uniforme ciò che era distinto. Ha avuto conseguenze drammatiche come l’abbandono delle terre, nuove povertà, nuova migrazione, l’accaparramento selvaggio delle terre, innescando conflitti.
Non solo le questioni ambientali ma le principali questioni geo-politiche sono legate al fallimento di quel modello”, ha affermato, senza mezzi termini, Olivero, che ha concluso: ‘Il nuovo modello è la sostenibilità vera, il bio può diventare la strada, il bio è la risposta”.