Slow Wine Fair, successo per il Salone dedicato al vino sostenibile

Slow Wine Fair

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Fuori dai “soliti” schemi fieristici, ambiziosa e coraggiosa: il primo passo concreto di quella transizione ecologica che caratterizzerà i prossimi decenni. Anche per il settore vitivinicolo. Non solo una fiera per avviare contatti commerciali ma uno “spazio” di condivisione di nuove sfide da sostenere insieme. Oltre 6.000 le visite da parte di appassionati, buyer e professionisti. Stiamo parlando della “Slow Wine Fair”, manifestazione realizzata “a suon di” conferenze online, masterclass, degustazioni e spazi di dialogo per appassionati e professionisti, che rappresentino il meglio della produzione artigiana e sostenibile italiana e internazionale.

L’obiettivo? Condividere con gli esperti del settore riflessioni sul mondo vitivinicolo, le sue sfide e le sue opportunità. E offrire a ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi e sommelier la possibilità di incontrare cantine accomunate da un metodo produttivo virtuoso.

Slow wine Fair

Si è conclusa ieri la tre giorni in presenza di Slow Wine Fair, tenutasi a Bologna, dal 27 al 29 marzo. Il primo incontro internazionale della Slow Wine Coalition ha riunito per la prima volta centinaia di produttori e operatori della filiera del vino provenienti dall’Italia e dall’estero. La manifestazione è stata realizzata grazie all’organizzazione di BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, il supporto di ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ICE.

La manifestazione, in programma alla fine di febbraio, ha subito uno slittamento a queste date per favorire lo svolgimento in sicurezza e agevolare la partecipazione degli operatori nazionali e internazionali.

Ecco cosa ha offerto questa manifestazione: “un giro del mondo insieme ai grandi vini che rispondono ai principi della Slow Wine Coalition e che sono ispirati dal Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto: sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e del ruolo culturale e sociale delle aziende vitivinicole nei propri territori”.

542 le cantine giunte a Bologna da tutta Italia e non solo. Albania, Argentina, Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Germania, Macedonia, Montenegro, Perù, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Stati Uniti: ecco gli Stati di provenienza delle cantine estere che presenti in questi giorni negli spazi di Bologna Fiere. L’identikit di queste aziende? Cantine biologiche, rispettose dell’ambiente, piccoli produttori, aziende agricole, vignaioli innovativi.

Proprio Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere, aveva anticipato che la manifestazione sarebbe stata “una preziosa occasione di confronto per un settore in forte espansione che fonde la cultura enologica agli aspetti legati alla sostenibilità, all’etica nella produzione e alla biodiversità”.

Per garantire la più ampia partecipazione a tutti i delegati che fanno parte della Slow Wine Coalition, le giornate in fiera sono state precedute da tre appuntamenti online, aperti a diversi addetti ai lavori, dai produttori agli enotecari, dai giornalisti agli appassionati, e a tutti “coloro che credono nel valore che il vino può restituire all’ambiente e alle comunità”.

“La produzione del vino: un potente alleato della transizione ecologica”, “Il vino giusto: dalla comunità agricola al lavoro delle persone”, “Vignaioli, vigne, vino e paesaggio”: queste le tematiche che hanno animato i tre convegni digitali.

Numerose le voci che si sono espresse positivamente e hanno accolto con favore quest’iniziativa. “I temi al centro della manifestazione sono fondamentali per andare incontro alle sfide che il momento di difficoltà attuale ci pone di fronte, a partire dalla crisi climatica e dalla siccità che in questi giorni è un vero dramma per i produttori” ha affermato Federico Varazi, vice presidente di Slow Food Italia. “In questo, un ruolo importante è quello dei giovani che si fanno portatori della sostenibilità ambientale nelle loro scelte quotidiane, anche quando scelgono un vino in enoteca”.

Antonio Bruzzone, DG di BolognaFiere, ha sottolineato come “la crescita di un appuntamento di questa ambizione necessita che le istituzioni ci credano, non solo nella manifestazione ma anche nel ruolo che il territorio deve avere nel settore fieristico e vitivinicolo, secondo una visione di politica di sviluppo a lungo termine”. A questo proposito, Alessio Mammi, per la Regione Emilia-Romagna, e Daniele Ara, per il Comune di Bologna, hanno confermato l’interesse verso la fiera e invitando BolognaFiere e Slow Food a un incontro per lavorare insieme alle prossime edizioni.

Per Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna, questa manifestazione serve per far crescere anche la qualità intera del mondo dell’enogastronomia bolognese.

“Produrre vino è una forma d’arte: tenete insieme etica ed estetica, il bene e il bello. Divertitevi, fate vini come piacciono a voi, liberatevi dall’omologazione, siate virtuosi nei rapporti con la terra e con i vostri collaboratori. Vivete con gioia, ma tenete gli occhi aperti: non consideratevi mai immuni dalle responsabilità”: con queste parole, Carlo Petrini, presidente e fondatore di Slow Food, e Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, hanno aperto la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, nel corso dell’assemblea plenaria, di inaugurazione della manifestazione fisica.

Molto efficace il monito di Don Ciotti che, ricordando la pericolosità e l’influenza della criminalità nella filiera alimentare, ha sottolineato il valore della “vitamina dell’equità e della giustizia” nel cibo che produciamo e portiamo in tavola.

Nella mattinata inaugurale dell’evento, con un messaggio, è intervenuto anche il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli: “La rete Slow Wine Coalition e la filiera vitivinicola che oggi voi ben rappresentate, costituisce, in questo contesto, una testimonianza evidente di integrazione e della direzione che dobbiamo continuare a perseguire».

Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, ha commentato il ruolo del biologico in questo “universo”: “Credo che il vino buono, pulito e giusto, protagonista di questi giorni, abbia nel biologico una componente fondamentale. La collaborazione con BolognaFiere per Sana e con Slow Food sono emblematiche del messaggio di apertura, valori che possono dare forza alle tante cantine che lavorano sul territorio”.

La manifestazione è stata l’occasione di incontro anche per i 100 membri dell’Alleanza Slow Food dei cuochi, che conta circa 470 aderenti, dopo due anni particolarmente ostici. Tra i vari temi, si è discusso con i cuochi della rete il grande tema della carne. L’invito è stato quello di privilegiare carni di migliore qualità, a ridurre i consumi, scegliere allevamenti che lavorano gli animali con rispetto. “Quello che distingue il nostro modello di ristorazione è l’approccio umano e relazionale. È la capacità di aiutarsi l’un l’altro, di creare forme di supporto reciproco che si adattano alle esigenze, ai territori. Il cuoco dell’Alleanza non si rivolge a chi è di passaggio, ma stabilire un dialogo con le persone, che arrivano anche da molto lontano per vivere un’esperienza, conoscere e imparare”, ha sottolineato Giacomo Miola, vice presidente di Slow Food Italia.

Giancarlo Gariglio, coordinatore della Coalition, ha delineato un bilancio della prima edizione con queste parole: “Ora che i protagonisti della Slow Wine Coalition si sono finalmente incontrati e confrontati, abbiamo più strumenti e maggiore consapevolezza per affrontare le sfide del futuro del mondo del vino”.

Una particolare attenzione, nella sua dichiarazione, è stata dedicata alla sfida della transizione ecologica: “Solo insieme possiamo affrontare al meglio la transizione ecologica e far sì che la viticoltura guidi progetti che uniscono elementi di sostenibilità ambientale, difesa del paesaggio e crescita sociale e culturale”.

Molta soddisfazione è stata espressa anche dai buyer. “L’altissima selezione delle cantine, con prevalenza di aziende biologiche e biodinamiche, la salubrità dei vini naturali proposti e l’attenzione al consumo consapevole, rendono questa manifestazione un nuovo punto di riferimento nel panorama fieristico internazionale per chi vuole soddisfare le esigenze di un mercato che va oltre alle caratteristiche del vino nel bicchiere e cerca il buono a 360 gradi”, ha sottolineato il buyer svedese Niklas Eriksson, di Excellent Drinks.

Si può dire certamente che Sana Slow Wine Fair abbia soddisfatto le aspettative.
Appuntamento alla seconda edizione dal 26 al 28 febbraio 2023, sempre nel quartiere fieristico di Bologna.

Stefania Tessari

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