Dieci anni di crescita guidata dalle insalate e adesso c’è il balzo in avanti della frutta tagliata

SILVIA ZUCCONI

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Nell’ultima decade, il comparto della IV Gamma è il solo, escluso quello della V Gamma, in controtendenza rispetto all’andamento generalmente negativo dei consumi dei prodotti ortofrutticoli. Innovativa e dinamica, la categoria dei Fresh Cut marcia decisa alla conquista del mercato: da marzo 2017 al marzo successivo il fatturato raggiunto era pari a 859,3 milioni di euro (dati Nielsen).

In particolare, lo scenario descritto da Nomisma per il periodo in esame presenta il segmento della ‘verdura di IV Gamma’ in ulteriore crescita del 4,9% a volume e del 4,5% a valore, per un totale di 832,6 milioni di euro, con un’incidenza del 35% sulle vendite di ortaggi a peso imposto. Tra le diverse proposte, a farla da padrone è l’insalata unitilo (+7,3% a volume rispetto allo stesso periodo 2016/17), seguita dall’insalata mista (+1,4%) e dalle verdure da cuocere, che si stanno guadagnando una dignità sempre maggiore tra le referenze del comparto con un incremento del 7,5% a volume e un ricavato superiore agli 80 milioni di euro. Riguardo alla ‘frutta di IV Gamma’, sebbene pesi solo il 2% delle vendite (a valore) di frutta, si registra un balzo del 36,3% anno su anno (+27,3% a volume), tradotto in un fatturato di 26,7 milioni, trainato dal salto del 54,2% delle confezioni di frutta mista.

La crescita del settore si riflette perfettamente nell’attenzione dei canali distributivi, GDO in primis: nei supermercati la penetrazione a scaffale della IV Gamma raggiunge il 90% e l’87% dei metri lineari in pdv è occupato da IV Gamma a marchio del distributore (MDD).

Dei 19,4 milioni di user della IV Gamma (di cui il 61% effettua almeno un acquisto a settimana) una fetta preponderante è rappresenta dai Millennials, target tipicamente alla ricerca di prodotti ad alto contenuto di servizio, easy to use oltre che sani e salutari. E proprio tali aspetti rappresentano i principali driver di crescita dell’intera categoria: il 90% dei consumatori di insalata in busta predilige il fresh cut per la comodità e la facilità di utilizzo mentre la possibilità di ridurre gli sprechi è un plus per il 35% dei responsabili di acquisto e la fruibilità fuori casa per il 20%. Quest’ultima sembra essere una caratteristica sempre più rilevante con il 16% dei consumi ‘away from home’ che viene vissuto come sostitutivo del pasto principale e nel 25% dei casi come snack/spezza-fame salutare.

E il biologico? Primo tra gli attributi che guidano le scelte di acquisto alimentare degli italiani, ha raggiunto un peso a valore del 3,8% sul totale delle vendite di prodotti ortofrutticoli di IV Gamma. (cb)

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