Rifiuti: sbarcata in Puglia l’iniziativa Ecopunto…

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 Si può guadagnare sui rifiuti per risparmiare sulla Tarsu e migliorare la qualità della vita. E’ stato inaugurato mercoledì 14 novembre, il primo Ecopunto di Gioia del Colle, in provincia di Bari, un centro di raccolta che permette di trasformare i rifiuti in denaro. Basta solo differenziare e portare carta, plastica e alluminio nella sede di Ecopunto, in piazza Berlinguer (zona Colle delle Gioie) e i rifiuti saranno retribuiti (ore 9-12, 16.30-21, il mercoledì la mattina, sabato e domenica il pomeriggio).

‘Non ci si arricchisce – ha detto Francesco Sbiroli, amministratore della società Ecoiniziative – ma dato che differenziare va fatto in ogni caso cerchiamo di ripagare l’impegno dei cittadini’. Proprio il 14 novembre Ecopunto ha sottoscritto un protocollo di intesa con Spes e Comune di Gioia che ha fatto del centro una sorta di braccio operativo della società che gestisce la raccolta. ‘Conferendo alla Spes il materiale che i cittadini porteranno da noi, aumenteremo il dato generale della differenziata e questo porterà ad una diminuzione della tassa sui rifiuti’, ha spiegato Sbiroli.

 

‘In questo modo i rifiuti sono gestiti e non più smaltiti – precisa Angelo Mancazzo, presidente della Spes – ma per farlo ci vuole una collaborazione stretta fra cittadini, Comune e operatori’. E, per una corretta gestione, occorre ricordarsi delle "tre erre": riduzione della produzione dei rifiuti, riuso e riciclo, sottolinea il direttore della Spes, Giacomo Colapinto.

Nato a Moncalieri, in provincia di Torino, nel 2008. l’Ecopunto è arrivato in Puglia grazie a un protocollo d’intesa formato con la Provincia. I primi negozi sono nati a Putignano e Castellana. ‘Solo dando incentivi ai cittadini si capisce che il rifiuto è una risorsa e differenziare fa bene’, dice l’assessore provinciale all’Ambiente Giovanni Bacchetti. Il progetto di Ecopunto è partito a Gioia in via sperimentale ad ottobre con buoni risultati, grazie al coinvolgimento delle scuole. ‘Da loro bisogna partire’, precisa l’assessore all’Ambiente Giuseppe Lenin Masi. Proprio agli studenti Ecopunto si rivolgerà maggiormente proponendo anche dei bonus per le classi che differenzieranno di più: ‘Differenziare è l’unico modo per avere un mondo più sano e più pulito’, dice Roberto Gravinese, ideatore del progetto Ecopunto.

Ad accogliere i visitatori nel centro gioiese ci sono suppellettili completamente riciclate: una libreria e una scrivania interamente di cartone. E persino una sedia, che ha già provato il sindaco Sergio Povia. Lui è stato il primo a dare il buon esempio, arrivando al centro con due grosse buste di rifiuti: ‘Potremmo raggiungere un risparmio di 200 euro all’anno – ha detto il primo cittadino – ma noi puntiamo alla qualità dell’iniziativa in prospettiva. E chissà che un giorno non si possa arrivare nelle scuole ad avere banchi e sedie riciclati per tutti’.

A Moncalieri, in provincia di Torino, l’iniziativa era nata nel maggio del 2008 con l’apertura del primo Ecopunto italiano per la raccolta dell’immondizia. Si è trattato, fin dall’inizio, di una sorta di negozio, in cui i cittadini possono vendere la propria spazzatura che viene successivamente acquistata da Recoplastica, azienda che si occupa della gestione dei rifiuti. Nello specifico, i cittadini che fanno la raccolta differenziata possono portare i sacchetti all’Ecopunto dove vengono pesati secondo le quotazioni di mercato. Approssimativamente, nel 2008 si ottenevano circa 50 centesimi per un chilogrammo di alluminio, 20 centesimi per un chilo di ferro, 18 centesimi per un chilo di PET e 5 centesimi per la carta.

Una volta venduti, i rifiuti vengono compattati ed inviati ancora oggi alla Recoplastica. Il negozio di Moncalieri ha suscitato molto interesse tanto da trasformarsi in un franchising ed in ottobre dello stesso anno sono stati aperti altri due negozi in provincia di Torino e in particolare a San Gillio e a Santena mentre in novembre è toccato a Messina. I negozi sono successivamente cresciuti di anno in anno ma l’iniziativa è ancora poco nota in alcune regioni d’Italia.

 

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