Rifiuti come risorsa, a Tarquinia ci si prova

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I rifiuti sono la risorsa del nostro futuro, e non devono più essere considerati come un problema, ma come un’opportunità economica e sociale sia per i cittadini sia per lo sviluppo del Paese. Questo in sintesi il concetto emerso nel corso del convegno ‘Rifiuti risorsa del futuro: nuove soluzioni del riciclo’, tenutosi a Tarquinia il 19 ottobre, organizzato dal Consorzio Pellicano – attivo nell’ambito dei servizi e sistemi per la raccolta differenziata – e da CARPI (Consorzio autonomo riciclo plastica Italia), che opera nell’ambito della raccolta, del riciclo e della produzione di materie plastiche provenienti da superficie privata, in collaborazione con il Comune di Tarquinia.

 

L’evento è stato la prima tappa della campagna di promozione e comunicazione nazionale ‘Savetheplastics’, attivata dal Consorzio CARPI in collaborazione con le proprie aziende consorziate, e orientata a far conoscere il percorso di gestione dei rifiuti in plastica. Infatti, nonostante i concetti quali riciclo, tutela ambientale, raccolta differenziata facciano ormai parte della conoscenza comune, il riciclo dei rifiuti sembra fermarsi, per il cittadino, al semplice rispetto delle indicazioni in materia di raccolta differenziata. In realtà, la gestione dei rifiuti non termina con la raccolta differenziata, ma segue strade e flussi tanto complessi quanto vantaggiosi e favorevoli per la crescita di una nuova economia e di numerosi posti di lavoro.

La gestione dei rifiuti realizzata secondo il sistema italiano ha infatti costi sempre più alti, con risultati tra i più bassi a livello europeo. Attualmente, nonostante i rifiuti vengano descritti come un’importante risorsa sia da parte dei media nazionali sia dai massimi rappresentanti istituzionali del settore, la gestione di quelli urbani rappresenta ancora una voce di costo per le famiglie italiane. Il convegno si è posto come finalità quella di riuscire a far chiarezza sulla complessità delle dinamiche che guidano la gestione dei rifiuti, presentando dei modelli possibili di partecipazione attiva a vantaggio del cittadino nel recupero dei propri rifiuti, e per rendere questo processo una voce di ricavo. Per raggiungere questo obiettivo, nel corso dell’incontro sono emerse diverse possibili strade da percorrere: una graduale liberalizzazione del sistema imballaggi in plastica, il ricorso al riutilizzo, l’impiego di materiali esausti o rifiuti per processi tecnologici, ecc.

Grazie al prezioso contributo di esperti e tecnici provenienti dal mondo delle istituzioni e da quello imprenditoriale e ambientale, è stato posto inoltre l’accento sul divario che oggi esiste in Italia tra la gestione dei rifiuti urbani, che rappresentano circa il 20%, e quelli speciali, ossia provenienti da superficie privata, che rappresentano circa l’80% (dati 2009, fonte Ispra). Nel suo intervento, Alfeo Mozzato, direttore generale del Consorzio CARPI, ha sottolineato: ‘Quando si parla di rifiuti, siamo abitualmente portati a pensare a quelli prodotti nelle abitazioni e ai problemi di smaltimento e ambientali legati a essi, mentre ignoriamo quelli speciali e i processi che stanno dietro al loro trattamento, nonostante questi rappresentino la maggioranza. Questo per vari motivi: perché non attinenti alla nostra vita quotidiana, perché non rappresentano spesso oggetto di approfondimento o di discussione da parte dell’opinione pubblica e dei media, al contrario di quelli urbani e, probabilmente, anche per il diverso trattamento che la legge riserva alle due categorie di rifiuti.’

Infatti, mentre la raccolta e il trattamento dei rifiuti urbani avviene sul territorio in cui vengono prodotti, e toccano direttamente il cittadino attraverso tariffe (Tia) o tasse (Tarsu), i rifiuti speciali vengono gestiti da operatori del libero mercato e valorizzati secondo il loro valore effettivo, per poi essere riciclati per la produzione di altri manufatti. In questo caso, le aziende possono scegliere di rivolgersi per lo smaltimento all’operatore che meglio risponde alle loro esigenze, anche dal punto di vista economico. Stando così le cose, perché se i rifiuti speciali non sono un problema ma una risorsa, non lo possono diventare anche i rifiuti urbani?

‘L’Italia soffre, oltre che dell’incertezza normativa, anche di una politica nazionale poco attenta che – ha evidenziato l’on. Angelo Alessandri – sommata all’attuale situazione di crisi economica, rende spesso particolarmente difficile per le amministrazioni comunali garantire anche i servizi minimi ai cittadini. In tale quadro, benché indispensabile, la raccolta differenziata dei rifiuti è diventata uno dei servizi sempre meno economicamente sostenibile per i comuni, con il rischio che il costo sempre crescente del servizio induca le amministrazioni alla riduzione del servizio stesso, con gli immaginabili effetti negativi sull’ambiente’.

Una proposta interessate per coinvolgere più attivamente e direttamente i cittadini nella raccolta dei rifiuti, è stata suggerita dall’intervento del prof. Ugo Bardi, docente di Chimica presso l’Università di Firenze e testimonial scientifico del Consorzio CARPI: ‘Il cittadino che raccoglie e separa dovrebbe essere pagato per il lavoro che fa. Non è necessario che il rifiuto venga pagato più del suo valore di mercato, l’importante è il concetto alla base, ovvero che chi raccoglie e separa i rifiuti venga pagato per il lavoro che svolge.

Data la situazione economica di molte categorie, anche poco può fare la differenza per chi si trova in seria difficoltà. Purtroppo, in Italia abbiamo ancora strutture pesanti e fortemente burocratizzate, legislazione rigida e complessa, mancanza di libera concorrenza, tecnologie costose e poco efficienti, filiere lunghe o anche lunghissime. In poche parole sembra che ci stiamo organizzando apposta per rendere lo smaltimento dei rifiuti quanto di più costoso e inefficiente ci possa essere’.

Il Consorzio Pellicano di Tarquinia opera nel settore ambientale da molti anni, si occupa di tutte le attività legate alla raccolta, al trasporto alla differenziazione e recupero rifiuti. Grazie alla ventennale esperienza delle società consorziate l’azienda è diventata un importante punto di riferimento sul territorio. Il Consorzio dispone di un impianto di recupero rifiuti in cui vengono eseguite operazioni di selezione, recupero e condizionamento di materiali quali carta, cartone, plastica, legno, vetro, metallo, compostaggio del verde e dell’umido per la produzione di compost di qualità. Gli obiettivi principali del Consorzio Pellicano sono: offrire ai propri clienti risorse e adeguati mezzi per far fronte alle reali esigenze, garantendo prestazioni continuative a elevati standard qualitativi; mettere a disposizione delle utenze commerciali servizi e soluzioni flessibili e calibrate a seconda della tipologia di esercizio; seguire le innovazioni tecnologiche al fine di proporre servizi sempre aggiornati e in linea con le normative vigenti.

Il Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia (CARPI), operativo dal 2007, è un consorzio di servizi che riunisce alcune delle più importanti realtà nazionali che operano nell’ambito della raccolta, del riciclo e della produzione di materie plastiche provenienti da superficie privata, dunque un Consorzio che non interviene nella superficie pubblica di competenza dei Comuni che si occupano della differenziata.

Il Consorzio è impegnato in un dialogo continuo sia con le aziende sia con le istituzioni e altre strutture, in grado di rappresentare tutti gli attori di questo complesso settore in una logica che va dalla tutela ambientale a quella della creazione di un nuovo e proficuo mercato, che crei l’equilibrio necessario per favorire lo sviluppo adeguato dell’intero comparto. Le imprese che CARPI rappresenta intendono assumersi oneri e onori per un ruolo attivo e responsabile.

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