Urge sicurezza, alimentare e ambientale

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Non è un mondo sotto controllo il nostro, tutt’altro. Le continue emergenze alimentari e ambientali ci inducono a pensare che la sicurezza in questi due campi debba essere il primo obiettivo di un’azione civile, di una vera battaglia civile da parte di ogni cittadino consapevole. Non si tratta però più solo di consapevolezza, ma di sopravvivenza. Spuntano emergenze da tutte le parti. Lasciate fare alla pura logica del profitto, lasciatela senza freno, senza regole, senza cultura e ne succederanno di tutti i colori.

In Italia, pollai trasformati in lager, come denuncia la LAV. E ne va di mezzo un alimento di base come le uova. Peggio: bambini che non possono giocare nei giardini a Brescia per l’inquinamento da PCB (un cancerogeno), come ha rivelato la trasmissione Tv Presadiretta, dopo che per anni nessuno aveva avuto il coraggio di sollevare il caso, che intanto ha provocato morti su morti.

In Cina, città trasformate in camere a gas, con un milione 200 mila persone morte a causa dell’inquinamento dell’aria (quarto fattore di morte nella Repubblica Popolare), come denuncia The Lancet, una delle due riviste mediche più serie e prestigiose al mondo. Il 12 gennaio scorso la centralina posta sul tetto dell’ambasciata americana a Pechino ha indicato un livello di Pm2,5 (le microparticelle sospese più pericolose per la salute) di 886 microgrammi al metro cubo. Smog denso, catramoso, fittissimo; un’aria irrespirabile.

Poco è mancato che le autorità cinesi accusassero gli americani di terrorismo, ma nello stesso tempo invitavano i residenti a non uscire di casa se non proprio necessario. Anche l’India emerge economicamente in modo sbagliato, ammalandosi di inquinamento (620 mila morti). E l’Ocse lancia l’allarme: ‘L’aria inquinata delle città nel 2050 diventerà la prima causa ambientale di morte nel mondo e potrebbe provocare 3,6 milioni di morti all’anno, in gran parte in Cina e in India’. Gli anglofoni hanno battezzato questo disastro ‘Airpocalypse’.

Ora, ci sono impegni più o meno importanti mossi dalla coscienza civile di ciascuno. Questo, ci sembra quello principale: c’è ‘una sola Terra’ e sopra ci siamo noi, sempre più sospesi ad un filo.

Antonio Felice

editor@greenplanet.net

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