Dalla Cina agli Stati Uniti accelera il mercato delle patate biologiche. Se in Cina sono lo Shandong, la Mongolia Interna e lo Hebei le regioni più importanti per la produzione delle patate, almeno in termini quantitativi, è l’altopiano nord-occidentale del Gansu l’area che realizza la qualità più alta ed è proprio qui che si sta sviluppando la produzione biologica.
La stagione produttiva inizia adesso, all’inizio di ottobre, e il prodotto può essere commercializzato fino all’aprile dell’ano prossimo. I consumatori delle grandi città cinesi, a partire da Shanghai e Pechino, apprezzano particolarmente il sapore delle patate del Gansu e stanno sempre più chiedendo il prodotto bio rispetto a quello convenzionale. Un operatore del Gansu, che fa la spola con le grandi città, Ren Duzhi, non ha dubbi: “Il biologico cresce anche se oggi rappresenta solo l’1% della produzione cinese di patate. La richiesta sta raddoppiando ogni anno e non è soddisfatta dalla produzione, assolutamente insufficiente, anche se il prezzo è più alto rispetto a quello del prodotto convenzionale. C’è tanto di quello spazio per entrare in questo mercato che la competizione praticamente non esiste”.
Molto più avanti è il mercato della patata biologica negli Stati Uniti. Grazie anche al fatto che ci abbia creduto e investito un colosso come la Albert Bartlett USA Inc., che produce patate bio dal Colorado allo Stato di Washington ma è presente in tutti gli States, in Canada e in varie parti del mondo dove è sempre alla caccia delle varietà migliori. Per gli uomini della Albert Bartlett non c’è, per le patate, mercato più emergente di quello del bio e delle varietà più piccole ‘bite-sized’, della dimensione di un morso. La ‘partenza’ della patata bio negli States è stata lenta ma oggi tra l’ortofrutta bio è una delle categorie più interessanti.