Primo bio-distretto nella Regione Marche

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Il 31 marzo a Carassai ha visto formalmente la luce il primo Bio-distretto delle Marche. L’iniziativa è stata promossa dall’AIAB. I Comuni coinvolti nella provincia di Ascoli sono Carassai, Castignano, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Offida, Massignano, Montalto delle Marche, Montedinove, Ripatransone e Montefiore. Nell’adiacente provincia di Fermo fanno parte del progetto Altidona, Campofilone, Lapedona, Monterubbiano, Moresco e Pedaso.

Bio-distretto significa un’area geografica circoscritta dedita alla coltivazione biologica, nella quale si riuniscono agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni che hanno stretto un accordo per la gestione sostenibile delle risorse. Il Bio-distretto rappresenta un modello di sviluppo ecosostenibile che fa della promozione del territorio e delle sue risorse la propria peculiarità. La promozione dei prodotti biologici, infatti, è affiancata dal coinvolgimento delle comunità locali e dal rilancio dei comuni coinvolti, per svilupparne le potenzialità economiche, sociali e culturali.

Gli attori coinvolti e che rivestono un ruolo determinante nella costituzione e nella gestione di un Bio-distretto sono numerosi. Si parte dagli agricoltori, protagonisti grazie ai prodotti coltivati secondo natura e nel rispetto della stagionalità delle colture. Decisive sono inoltre le pubbliche amministrazioni e le scuole che, tramite acquisti sempre più ‘verdi’, possono indirizzare le abitudini dei consumatori.

Infine gli operatori turistici che, attraverso l’eco-turismo, possono puntare alla riqualificazione ed alla de-stagionalizzazione dell’offerta turistica. Il Bio-distretto rappresenta la prova concreta che il biologico non ha una connotazione semplicemente agricola, ma può coinvolgere altri settori, fungendo da motore dello sviluppo del territorio.

(fonte: Vivere San Benedetto – Lorenzo Brenna)

 

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