Nuovo stop ai fosfonati nel biologico: l’Europa dice ancora no

stop ai fosfonati

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Ancora una volta la richiesta di autorizzare i fosfonati in agricoltura biologica, fortemente sostenuta dalla Germania, non ha superato l’esame della Commissione Europea. A nulla è valso il parere favorevole espresso dal Gruppo di alto livello sul vino (High Level Group on Wine), che aveva appoggiato l’introduzione del prodotto nelle norme sul biologico.

Il fosfonato di potassio è un principio attivo con effetto fungicida, ampiamente utilizzato nella viticoltura convenzionale per contrastare la peronospora. Negli ultimi anni, anche alcuni produttori biologici, messi in difficoltà dal cambiamento climatico e dall’aumento delle infezioni fungine, hanno spinto per una sua autorizzazione nel bio. Tuttavia, la discussione si è conclusa nuovamente con un nulla di fatto.

EGTOP ribadisce il no: le ragioni tecniche

Il comitato tecnico EGTOP (Expert Group for Technical Advice on Organic Production), che supporta la Commissione nella definizione delle regole per l’agricoltura biologica, si è pronunciato ancora una volta contro l’uso dei fosfonati nel settore.

Le motivazioni sono diverse e di natura tecnica. Innanzitutto, il fosfonato di potassio è un prodotto ottenuto per sintesi chimica, un processo non compatibile con i principi del biologico. Inoltre, il suo utilizzo potrebbe comportare contaminazioni da acido fosfonico, sostanza la cui origine sarebbe difficile da rintracciare. Senza dimenticare che questo fungicida non è autorizzato in molti altri Paesi terzi – come Stati Uniti, Svizzera, Cina, Giappone e Regno Unito – fatto che potrebbe ostacolare il riconoscimento reciproco degli standard bio nei mercati internazionali.

Coldiretti Bio: bene il no ai fosfonati, ma ora serve agire sul rame

Soddisfazione da parte di Coldiretti Bio, che accoglie con favore la decisione dell’EGTOP. Secondo l’organizzazione, approvare l’uso dei fosfonati avrebbe significato compromettere i principi fondanti del biologico e rischiare di minarne la credibilità agli occhi dei consumatori.

Molto più urgente, sottolinea Coldiretti, è invece il rinnovo dell’autorizzazione all’impiego del rame, in scadenza a dicembre 2025. Diverse ricerche scientifiche dimostrano infatti che è possibile utilizzarlo in modo sostenibile, con dosi ridotte e un impatto ambientale molto più contenuto rispetto al passato. Per questo, il suo impiego resta uno strumento essenziale per la difesa delle colture biologiche.

Fonte: Coldiretti

Notizie da GreenPlanet

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