Con un post su Facebook la catena NaturaSì, che vende cibo biologico, prende una posizione forte contro il cibo sintetico e gli insetti: “vigileremo perché non arrivino nei nostri negozi”, scrivono.
La presa di posizione arriva pochi giorni dopo la possibilità di commercializzare in Italia farina di grilli e di vermi liofilizzata. Si potrà trovare un po’ ovunque, dato che è possibile metterla anche nel siero del latte.
NaturaSì quindi picchia dura contro cibo sintetico e farine da insetti. L’insegna del biologico ha avviato una campagna di comunicazione social, ripresa anche in diversi punti vendita tramite cartellonistica all’ingresso, per opporsi apertamente a cibo sintetico e alimenti prodotti con farina di grillo, larve e insetti.
“Cibo a base di insetti e cibo sintetico non rientrano nei nostri principi di vita e salute. Porremo la massima attenzione affinché non entrino nei nostri negozi bio NaturaSì”, si legge sul profilo Facebook della catena di EcorNaturaSì. E ancora: “Gli insetti lasciamoli nel loro mondo. Nei nostri negozi la salute”.
Tanti i commenti di plauso ricevuti dagli utenti sotto il post in questione, ma non sono mancate critiche da parte di vegani e animalisti: “Gli insetti no, ma gli altri animali sì? Qual è il principio di vita?”
NaturaSì è la prima catena della distribuzione organizzata a prendere posizione sull’argomento. Regna invece ancora il silenzio delle industrie alimentari e delle catene della grande distribuzione sull’argomento.
A novembre Coldiretti aveva lanciato una petizione contro il cibo sintetico, “che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy”, come aveva scritto l’associazione di categoria.
L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech.
Fonte: Corriere Ortofrutticolo