L’olfatto è senza dubbio il senso delle emozioni, deputato cioè a conferire una sfumatura emotiva alle nostre percezioni senza fornire informazioni troppo dettagliate, come ad esempio fa la vista.
La difficoltà di verbalizzare le impressioni suscitate dagli odori è legata a questa serie di sensazioni non facili da descrivere e, probabilmente, è dovuta anche al fatto che le aree olfattive sono situate ad una certa distanza dalla regione cerebrale che controlla il linguaggio.
L’anosmia (perdita dell’olfatto) non sembra una grave menomazione, eppure chi ne è stato vittima (per trauma cranico, per esempio) descrive la sua vita come “povera”, dove il cibo non ha sapore, la casa non odora di casa e non è più tale, così la propria città, le stagioni, ecc. Tra i cinque sensi è quello che più degli altri ci riconduce alla nostra condizione animale, dove il rapporto con il mondo non è mediato dalla coscienza, dal pensiero, dal linguaggio, ma da quella reazione immediata di piacere o di disgusto che ci fa riconoscere, senza alcuna mediazione, cos’è bene o male per noi. Nel momento in cui percepiamo un odore, ne veniamo penetrati e invasi, non possiamo agire, ma solo reagire con attrazione o repulsione.
Il non fidarci più dei sensi, per un modo sempre più razionale e scientifico di procedere, ci ha negato una parte della nostra intuizione e istinto ancestrale; è stato infatti dimostrato che appartiene all’uomo il rapporto tra profumo ed esigenze primarie, come bisogno di nutrirsi, soddisfare l’eros e reazioni a segnali di pericolo.
A questo proposito sono interessanti anche gli studi recenti del professor Stoddard, ricercatore dell’Università di Sydney, che osserva le relazioni esistenti tra il naso, il sesso e l’intuizione, secondo il quale lo sviluppo della creatività e della sensualità sono collegati all’olfatto.
Il legame delle percezioni olfattive con le emozioni deriva dalla stessa conformazione anatomica del sistema nervoso centrale; l’olfatto ha maggiori connessioni con il sistema limbico e soprattutto con l’amigdale, l’ipotalamo e l’ipofisi (“direttore d’orchestra” della nostra produzione ormonale), le zone del cervello che gestiscono l’emotività e non è a caso che la ricerca sugli odori si è andata intensificando di recente ed in parallelo con quella sugli stati emotivi umani.
Un profumo agisce sul nostro stato d’animo. Dodd e Van Toller, due famosi ricercatori, hanno paragonato l’attività delle fragranze a quella dei farmaci psicotropi (come gli antidepressivi) per la capacità di modificare l’attività psichica dell’individuo.
Naturalmente gli effetti del “farmaco odoroso” sono transitori rispetto al farmaco allopatico, ma hanno, rispetto a questo, una completa assenza di effetti collaterali. Nel 1973 Rovesti coniò il termine di OSMOTERAPIA, ossia l’uso dei profumi per agire sull’umore. A questo scopo usava sia sostanze naturali che sintetiche, ma rispetto a questa scelta dobbiamo evidenziare il fatto che gli odori sintetici non sono dinamici. Tutte le cose esistenti sono formate da sostanze chimiche, ma le sostanze organiche, come gli oli essenziali, hanno una struttura che solo Madre Natura è in grado di mettere insieme. “Essi hanno una forza vitale, un impulso superiore, presente solo nelle cose viventi” – Tisserand 1977.
Inoltre va sottolineato che spesso i profumi sintetici si sono rivelati tossici per il nostro organismo, tanto da essere considerati uno dei fattori dell’aumento delle allergie dell’apparato respiratorio anche nei bambini e negli animali. Gli oli essenziali più euforizzanti ed antidepressivi sono in assoluto quelli degli agrumi.
Stimolano le endorfine e riportano facilmente a ricordi familiari, come il Natale, le torte fatte in casa, ecc. Non dimentichiamo la loro tendenza alla fotosensibilità, quindi sempre attenzione all’applicazione cutanea se ci si espone al sole o ad una lampada abbronzante. Hanno tutti un aroma piacevole, ma ognuno ognuno di loro ha delle caratteristiche proprie. La lista di oli essenziali che segue vuole essere indicativa in quanto è importantantissima
la scelta guidata dal proprio gusto personale.
Arancio amaro:
• Instabilità emotiva
• Calmante per la paura
• Depressione, riporta con i piedi per terra e promuove il recupero delle energie perdute
Arancio dolce:
• Aumentare la voglia di fare e la creatività
• Ottimismo
• Abbassare la pressione emotiva (si può lasciare acceso il diffusore elettrico durante la notte)
Mandarino rosso: risveglia il bambino che è in ognuno di noi, ottimo per personalità rigide che si prendono troppo sul serio.
• Ansia e nervosismo dei bimbi, soprattutto nella crisi dei cambiamenti (fratellino, cambio di scuola)
• Ottimo anche per adulti in quanto ci aiuta a guardare il mondo con gli occhi dell’innocenza
• Aiuta a sdrammatizzare
• In gruppi di lavoro perché elimina la competitività
• In gravidanza
• Ottimo per lavorare su problemi dell’infanzia e contrasti con la mamma
• Tristezza
• Insonnia
• Irritabilità
Limone:
• Incubi e insonnia
• Mancanza di concentrazione
• Dispersione di energia
Bergamotto: considerato a livello olfattivo un agrume superiore. Ha una forte influenza sull’ipotalamo e quindi sia sull’equilibrio delle funzionalità del nostro
corpo regolate dal sistema nervoso autonomo, sia su quello emotivo.
• Agitazione
• Insonnia
• Irritabilità
• Depressione
• Contatto con gli altri
Rilassante ed equilibrante del sistema nervoso è l’olio essenziale di Lavanda, che agisce in maniera straordinaria sia su bambini che sugli anziani. La sperimentazione della diffusione di questo aroma ha apportato dei notevoli miglioramenti su persone affette da demenza senile, agendo sia sulla qualità del sonno, che sulla concentrazione nello stato di veglia.
L’olio essenziale di Menta agisce in modo particolare sulla concentrazione e sulla memoria, come il Limone, tanto da essere utilizzati negli uffici giapponesi per aumentare il rendimento degli impiegati.
Considerando che per la maggior parte delle persone il luogo più stressante è il proprio posto di lavoro, sarebbe veramente salutare riuscire ad utilizzare un
diffusore di aroma (naturalmente elettrico per la sicurezza) durante la propria giornata lavorativa per diffondere le essenze: la qualità della nostra vita aumenterebbe in maniera notevole.
Facili applicazioni…Si possono applicare due gocce di olio essenziale sui lobi, o magari massaggiare l’intero orecchio diluendo in qualche goccia di
olio di Mandorle dolci. Respirare i fumi profumati di un bagno caldo (20 gocce in un po’ di miele e sciogliere nell’acqua) e l’uso del diffusore per aromi
per agire sull’atmosfera di un intero ambiente, sono tutte tecniche per far agire gli aromi nella nostra vita.
Laura Savo
Esperta nell’uso degli oli essenziali nella cosmesi e nella psicosomatica della pelle.
Docente FLORA per i corsi di aromaterapia.
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