Sono stati sequestrati oltre 700 chilogrammi di derrate alimentari (carni, formaggi, frutta e ortaggi, olio) per mancata tracciabilità, oppure perché scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all’impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto. È il risultato delle attività ispettive in tutta Italia da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS), d’intesa con il Ministero della Salute, in 1.058 aziende di ristorazione collettiva, operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dagli asili nido fino agli istituti superiori, sia pubbliche che private.
La maggioranza delle infrazioni rilevate, pari all’85%, ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.
Gli accertamenti dei NAS, tuttavia, hanno anche scoperto l’impiego fraudolento di ingredienti di minore qualità rispetto a quella pattuita nei contratti di fornitura stipulati con i Comuni, come il Parmigiano DOP sostituito con altri formaggi, uova convenzionali anziché da agricoltura biologica e prodotti congelati al posto di quelli freschi. È stata accertata anche l’assenza di uno degli ingredienti, come presso un istituto in provincia di Caserta, dove agli alunni è stato somministrato il piatto “pasta e patate” senza la presenza delle patate. Situazioni particolari hanno riguardato il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 22 gestori dei servizi-mensa.
Fonte: Quotidiano Sanità
