L’UE dice sì alle nuove tecniche genomiche. No ai brevetti e fuori il Bio

NGT

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Il Parlamento europeo ha dato il primo via libera alla commercializzazione delle piante ottenute tramite le nuove tecniche genomiche (NGT). La commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza (ENVI) ha infatti adottato il testo con 47 voti favorevoli, 31 contrari e 4 astenuti. Ora la proposta dovrà passare al voto della plenaria dell’Eurocamera, presumibilmente a marzo, per avviare i negoziati con gli Stati membri.

I deputati concordano con la versione presentata il 5 luglio scorso dalla Commissione europea di classificare le piante ottenute tramite le nuove tecniche genomiche in due categorie. Le piante NGT considerate equivalenti a quelle convenzionali (impianti NGT1) sarebbero esentate dai vincoli della legislazione sugli OGM, mentre per le NGT2 questa legislazione adatta il quadro degli OGM.

Nel testo, i deputati hanno introdotto un divieto totale di brevetti per tutte le piante NGT per evitare incertezze legali, aumenti dei costi e una nuova dipendenza per agricoltori e allevatori.

I deputati concordano inoltre sul fatto che tutte le piante NGT dovrebbero rimanere vietate nella produzione biologica poiché la loro compatibilità richiede un’ulteriore considerazione.

Dopo il voto, la relatrice Jessica Polfjärd (Ppe, Se) ha dichiarato: “Questa proposta è fondamentale per rafforzare la sicurezza alimentare europea in modo sostenibile. Finalmente abbiamo la possibilità di attuare norme che abbracciano l’innovazione e non vedo l’ora di concludere i negoziati in Parlamento e con il Consiglio il prima possibile”.

Impianti NGT1

Per quel che riguarda gli NGT1, dovranno essere stabiliti i criteri, in termini di estensione e numero delle modifiche genomiche introdotte, per cui un prodotto possa rientrare in quella categoria, ampliando di fatto la precedente, molto più restrittiva proposta di limitare la categoria NGT1 a piante con un massimo di 20 basi di DNA modificato.

Inoltre, per le piante NGT1 i semi ottenuti dovranno essere opportunamente etichettati, ma i prodotti, al contrario, non avranno nessun obbligo (proprio in forza della rilevata equivalenza con le colture tradizionali).

Impianti NGT2

Per le NGT2, si applicherà come detto lo standard attualmente vigente per gli OGM, incluso l’obbligo dell’etichettatura per i prodotti lavorati. Per incentivarne l’adozione, i deputati concordano anche su una procedura accelerata per la valutazione dei rischi, tenendo conto del loro potenziale di contributo a un sistema agroalimentare più sostenibile, ma sottolineano che il cosiddetto principio di precauzione deve essere rispettato.

Divieto totale di brevetti per tutte le piante NGT

I deputati hanno modificato la proposta per introdurre un divieto totale di brevetti per tutte le piante NGT, materiale vegetale, parti di esse, informazioni genetiche e caratteristiche di processo che contengono, per evitare incertezze giuridiche, aumento dei costi e nuova dipendenza per agricoltori e allevatori. É stata inoltre richiesta una relazione entro giugno 2025 sull’impatto dei brevetti sull’accesso degli allevatori e degli agricoltori a vari materiali riproduttivi vegetali, nonché una proposta legislativa per aggiornare di conseguenza le norme dell’UE sui diritti di proprietà intellettuale.

Fra gli oppositori di questa nuova visione dell’Unione Europea uno dei più vocali è GreenPeace, mentre Assosementi, Coldiretti e Cia – Agricoltori Italiani hanno espresso soddisfazione per la votazione che potrebbe aprire a nuovi e innovativi scenari.

La Redazione

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