La Nocciola Tonda bio di Calabria e il Peperone IGP di Basilicata verso nuovi successi

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Tra i comuni di Cardinale e Torre di Ruggiero, in provincia di Catanzaro, la pianta di nocciolo, adattandosi al clima ed al suolo, ha acquisito una sua specificità creando nel tempo un vero e proprio ecotipo: la “Nocciola Tonda Calabrese”. Questi i numeri: 350 ettari, 3.000 quintali di nocciole, il 90% della produzione che vanta al seguito 40 imprenditori corilicoli.

Intanto, prosegue senza sosta l’impegno dell’Ats Nocciola Biologica Calabrese e del Consorzio dei produttori per configurare definitivamente la filiera corilicola calabrese. Un obiettivo alla portata anche grazie alla sensibilità delle Istituzioni locali ed alle opportunità di sostegno ed investimenti.

Ora le nocciole biologiche diventano anche “ornamento” della Trasversale delle Serre, dove l’associazione nocciole biologiche calabresi – in collaborazione con le Istituzioni locali e grazie alla disponibilità di Anas – assume la gestione della rotatoria di uscita dalla Trasversale, dove è stato messo a dimora un vero e proprio noccioleto, emblema e biglietto da visita di un territorio a vocazione corilicola e biologica.

Pari vivacità sembra registrare la stagione del Peperone di Senise, in Basilicata. L’obiettivo è quello di incrementare il numero di aziende agricole aderenti al sistema di certificazione della “Igp Peperoni di Senise”, oggi una trentina, al fine di aumentare la produzione a marchio lucano, che si attesta sui 300 quintali di prodotto fresco l’anno, allo scopo di immettere sul mercato, migliorarne la esportazione sui mercati nazionali ed internazionali e creare nuove opportunità di lavoro nella filiera di produzione e distribuzione del prodotto Igp.

Maria Ida Settembrino

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