Uno studio della FAO sottolinea che l’Unione Europea si colloca come terza al mondo in termini di spreco di cibo, dietro Nord America e Oceania, con 280 kg pro capite annui di alimenti non utilizzati. Il Regno Unito è il più "sprecone" dei 27 Stati membri dell’UE (14,3 milioni di tonnellate di cibo gettato ogni anno), seguono Germania (10,3 milioni di tonnellate), Paesi Bassi (9,4 milioni), Francia (9 milioni) e Polonia (8,9 milioni), con Malta Pese più virtuoso con uno spreco ridotto a 25 mila tonnellate l’anno.
La Commissione Europea sottolinea che il 42% degli sprechi avviene nella fase di consumo. I rifiuti alimentari nell’Unione Europea ammontano a 89,2 milioni di tonnellate l’anno. In Italia lo spreco alimentare domestico sarebbe pari a oltre 8 miliardi di euro. Ma le famiglie italiane sarebbero sulla buona strada: negli ultimi 5 anni la percentuale di prodotti alimentari sprecati a casa è scesa del 6%.
Oggi una famiglia italiana spreca circa il 7% di quanto spende per la spesa alimentare.
A fine anno, il conto di quanto si è sprecato ammonta a poco più di 380 euro, quasi l’equivalente di un mese di spesa, considerando che una famiglia composta da due adulti e un bambino spende in media 457 euro al mese per il proprio fabbisogno alimentare.
Il 36% dei prodotti che si buttano sono quelli freschi, come latte, uova e carne; tra i prodotti più sprecati troviamo pane (18%), frutta e verdura (16%) e prodotti in busta. Il motivo principale per cui si spreca è l’eccesso di acquisto generico o il surplus dovuto alle offerte speciali.
Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè sui comportamenti alimentari degli italiani nell’estate 2015, un Italiano su cinque (20%) quando esce dal ristorante si porta almeno qualche volta a casa gli avanzi del pasto nella cosiddetta doggy bag, ma oltre il 25% ritiene che sia da maleducati o si vergogna a chiedere questa soluzione. (fonte: freshplaza.it)