Con un valore della produzione di circa 980 milioni di euro, il Veneto è leader indiscusso a livello nazionale nel comparto avicolo, e la produzione avicola con metodo biologico, analizzata da una recente indagine di Veneto Agricoltura, rappresenta una nicchia crescente all’interno del comparto, sebbene sia ancora limitato rispetto alla produzione tradizionale.
Con circa 60 aziende certificate, la produzione biologica avicola nel Veneto è orientata principalmente verso le uova (32 aziende) e, in misura minore, la carne (28 aziende). Complessivamente, il comparto genera un valore alla produzione stimato intorno ai 20 milioni di euro annui, con differenze significative tra allevamenti di uova e carne.
La produzione di uova biologiche è stimata in 100 milioni di unità all’anno, equivalenti a circa il 5% della produzione regionale di uova, mentre la carne biologica rappresenta solo lo 0,08% della produzione avicola totale, con circa 390.000 capi allevati ogni anno. Le aziende che producono uova tendono a essere più grandi e meglio strutturate, con un fatturato medio superiore a 400.000 euro e una prevalenza di vendita diretta. Al contrario, le aziende per la carne bio, spesso più piccole, faticano a raggiungere un fatturato medio di 80.000 euro e utilizzano prevalentemente contratti di soccida.
Tra i vantaggi percepiti dagli imprenditori vi sono la crescente fiducia dei consumatori e le politiche europee di supporto. Tuttavia, le aziende avicole biologiche del Veneto devono affrontare sfide come la complessità normativa e la concorrenza. Nonostante queste difficoltà, l’indagine evidenzia un potenziale di crescita per il settore, che potrebbe beneficiare di investimenti in innovazione e promozione per rafforzare la propria competitività e sostenibilità nel mercato biologico in espansione
La Redazione