Nei giorni scorsi Giovanni Gullino , ad di Gullino srl, ha rilasciato un’intervista pubblica circa l’andamento della campagna delle mele in corso. Di seguito riportiamo alcuni passaggio facendo riferimento al bio, di cui la realtà piemontese è protagonista fin dagli anni ’90 con produzioni in Piemonte e Lazio.
Come sta andando la stagione di mele e kiwi bio?
“Oggi produciamo circa 100.000 quintali di frutta certificata bio, di cui circa il 60% sono mele. Il rimanente 40% è suddiviso fra kiwi e drupacee. Grazie all’area in cui produciamo, ai territori destinati alle nostre specialità, riusciamo ad avere degli standard qualitativi alti, difficilmente avvicinabili da altri Paesi. La crescita del mercato biologico è appena iniziata e ci saranno delle opportunità commerciali importanti nel futuro prossimo. Noi, nel biologico, crediamo fermamente”.
Quest’anno i consumatori hanno premiato le aziende che producono frutta e verdura biologica. I consumi sono aumentati di circa il 3,5%. Qual è il motivo di questa maggiore attenzione dei consumatori?
“Notiamo una crescita dell’interesse da parte del consumatore che vuole essere sicuro di quello che mangia e vuole verificare la certificazione e la tracciabilità del prodotto. Solo se si eseguono le pratiche agricole biologiche e biodinamiche si può avere un prodotto libero da qualsiasi molecola di sintesi e l’ente certificatore fa si che al consumatore questo venga davvero garantito. A mio parere, però, sarebbe necessaria una maggiore visibilità del prodotto bio nei punti vendita, oltre che una sensibilizzazione capillare sui temi della sostenibilità e del green. Noi di Gullino cerchiamo di fare questo con la nostra comunicazione aziendale, dando una mano non solo a noi stessi ma a tutto il settore. I consumatori vogliono sapere cosa mangiano ed è giusto che gli vengano date le giuste informazioni. È la consapevolezza che ha fatto crescere i consumi”.
Riguardo all’accordo fatto da Gullino con Apofruit, buona parte della vostra produzione biologica andrà ad arricchire l’offerta di Canova (società del gruppo Apofruit licenziataria del famoso marchio Almaverde Bio). Perché per voi è così importante questo accordo e come mai avete scelto proprio Apofruit e non altre realtà?
“Abbiamo scelto di stringere questo accordo per le reciproche sinergie, per fare sistema e combattere la concorrenza estera, perché con Apofruit condividiamo i valori commerciali e agricoli che viviamo con la stessa etica e passione. Canova/Almaverde Bio rappresenta il traguardo dell’agricoltura biologica italiana oggi, in cui i consumatori devono pretendere che il prodotto sia certificato bio e che la qualità sia ottima. Il nostro obiettivo è dare il top della qualità con il certificato bio e una tracciabilità sicura e completa”.