Fare comunità attraverso la sostenibilità del cibo, con un occhio alla salute e un altro al mercato agricolo. Può riassumersi così l’evento che ha avuto luogo a Masseria De Vargas, sede della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, sabato 18 giugno, interamente dedicato al mondo agricolo biologico e, in modo particolare, a quello granario, dal significativo titolo “Cibo, salute e sostenibilità”.
Un convegno privo di tecnicismi ma non per questo povero di interventi di prestigio, in grado di fare il punto sullo stato dell’arte di quello che può essere considerato l’universo biologico pugliese e di Capitanata. E questo in considerazione dei quasi 600 ettari già a biologico della Fondazione e della filiera a essa connessa, e della presenza all’evento del noto marchio Alce Nero. Proprio il leader del biologico italiano, pioniere sin dal 1978, ha investito già da alcuni anni da queste parti, in sinergia con le cooperative e le realtà foggiane – Mediterre.Bio, Daunia & Bio, Coop Giardinetto e altre –, direzionando la propria produzione verso il grano Senatore Cappelli, vero protagonista dell’evento.
Arturo Santini, presidente di Alce Nero, ha parlato del marchio e del rapporto instauratosi con Foggia e il suo grano, in piena sintonia con il lavoro della Fondazione, intervenendo anche su quelle che sono le criticità di un ambito economico-agrario delicatissimo. L’idea di seguire la vocazione storica di un territorio – come ha spiegato anche nel suo intervento la responsabile comunicazione, Chiara Marzaduri – è alla base delle scelte di Alce Nero, non a caso ormai in pianta stabile negli agri granari di Capitanata. Un punto irrinunciabile, questo, per una realtà che fattura circa ottanta milioni di euro annui e che tiene uniti cooperative, imprese familiari, agricoltori storici e trasformatori di settore, provando a rendere ciascun membro di comparto corresponsabile di filiera.
Fonte: Foggia Città Aperta