Importanti trasformazioni si prospettano per l’Unione Europea. Sebbene l’attuale quadro finanziario pluriennale (QFP) — il bilancio a lungo termine dell’UE — sia valido fino alla fine del 2027, la Commissione Europea presenterà nel luglio 2025 le proposte per il nuovo QFP post-2027. Questo bilancio finanzia numerosi programmi, tra cui la Politica Agricola Comune (PAC), e avrà quindi un impatto decisivo sul futuro del sistema agroalimentare europeo.
In questa fase di preparazione, la parola chiave è semplificazione. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha chiarito l’obiettivo di rendere il bilancio europeo più semplice ed efficiente, puntando a ridurre il numero dei fondi e a lasciare agli Stati membri una maggiore flessibilità nell’uso delle risorse. Secondo una presentazione interna trapelata nell’autunno 2024, una delle ipotesi in discussione è la creazione di un grande Fondo Europeo per la Competitività, che raggrupperebbe diversi strumenti attualmente separati come Horizon Europe, EU4Health e il Programma Europa Digitale.
Inoltre, si ipotizza la fusione di fondi dedicati alla coesione, allo sviluppo rurale e alla pesca. Per quanto riguarda la PAC, se il primo pilastro (sostegno diretto agli agricoltori) sembra essere tutelato e mantenuto come fondo separato, il secondo pilastro (lo Sviluppo Rurale, finanziato attraverso il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale – FEASR) rischia di essere integrato nel Fondo di Coesione.
Questa possibile fusione ha suscitato preoccupazione tra le organizzazioni del settore agroalimentare. In particolare, IFOAM Organics Europe, insieme ad altre realtà, ha inviato una lettera ufficiale chiedendo che venga mantenuto un bilancio autonomo per la PAC. L’organizzazione sottolinea come una PAC forte e dotata di risorse dedicate sia fondamentale per sostenere l’agricoltura biologica, ritenuta strategica nella transizione verso sistemi alimentari più competitivi, resilienti e sostenibili.
Una volta che la Commissione presenterà la sua proposta a luglio 2025, il testo dovrà essere approvato all’unanimità dal Consiglio dell’Unione Europea ed ottenere anche il consenso del Parlamento Europeo attraverso una procedura legislativa speciale. Nel frattempo, sono aperte fino al 6 maggio 2025 sette consultazioni pubbliche sul futuro del bilancio UE, attraverso le quali la Commissione invita tutti gli stakeholder, compresi quelli del settore agroalimentare, a contribuire con le loro opinioni.
Il futuro della Politica Agricola Comune
Il prossimo QFP definirà non solo i fondi disponibili, ma anche la struttura della futura PAC. Questo significa che, già a partire dalla proposta di luglio 2025, si delineeranno i limiti di spesa e le principali direzioni della nuova politica agricola.
IFOAM Organics Europe riconosce la necessità di semplificare la PAC, sia per gli agricoltori sia per le autorità nazionali. Tuttavia, sottolinea che questa semplificazione non deve compromettere l’obiettivo di trasformare la PAC in uno strumento capace di finanziare la transizione verso pratiche agricole più sostenibili, come l’agricoltura biologica e altre forme di agroecologia. È fondamentale che la PAC contribuisca al reddito degli agricoltori e alla creazione di mercati più equi, in linea con le conclusioni del Dialogo Strategico sull’agroalimentare europeo, che ha evidenziato l’urgenza di avviare una reale transizione dei sistemi produttivi.
La proposta ufficiale della Commissione Europea sulla nuova PAC sarà pubblicata nell’autunno 2025. Intanto, il Parlamento Europeo sta lavorando a una relazione d’iniziativa sul futuro dell’agricoltura e della PAC post-2027, che sarà discussa in plenaria a settembre 2025. Il Consiglio UE ha già adottato le proprie conclusioni sul tema a dicembre 2024, tracciando un orientamento per una PAC più centrata sulle esigenze degli agricoltori.
La PAC attuale: novità in arrivo
In parallelo, la Commissione Europea prevede di introdurre un nuovo pacchetto di semplificazione della PAC attuale. La proposta ufficiale sarà presentata il 14 maggio 2025. Secondo una bozza di documento di lavoro trapelata dai servizi della Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale (DG AGRI), tra le misure in discussione figura il riconoscimento automatico della conformità degli agricoltori biologici a diversi standard ambientali obbligatori (i cosiddetti GAEC: Good Agricultural and Environmental Conditions). Nello specifico, si parla di GAEC 1, 3, 4, 5 e 6.
Se confermato, questo cambiamento permetterebbe agli agricoltori biologici di accedere più facilmente ai pagamenti PAC, riducendo la burocrazia. La Commissione prevede di adottare questa semplificazione con una procedura d’urgenza, analogamente a quanto avvenuto in passato, per permettere che le nuove regole si applichino già alle domande di pagamento a partire dal 2026.
Fonte: IFOAM Organics Europe