“Oggi più che mai un grande marchio del biologico deve estendere il suo concetto di valore e non limitarsi a essere la versione bio di un prodotto convenzionale. Questo ruolo ormai lo assolvono ampiamente le Private Label con i vari brand dedicati e anche i discount hanno lavorato molto in questa direzione. È necessario ragionare in un’ottica di innovazione in linea con il target, offrendo qualità, sicurezza e coerenza nutrizionale”. Esordisce così Stanislao Fabbrino, presidente di Fruttagel e di Almaverde Bio Ambiente, la conferenza digitale organizzata nei giorni scorsi per fare il punto sull’andamento del comparto dell’ortofrutta trasformata in un momento di grandi cambiamenti dell’intero settore agroalimentare italiano.
“I prodotti a marchio per sfondare il mercato dovranno essere il top dell’innovazione e della qualità negli specifici segmenti. Non a caso siamo pronti a lanciare entro il 2021 una linea di prodotti che mette al centro il tema della sostenibilità, qualità totale e servizio ai consumatori destinati al mondo dello sport. Le caratteristiche intrinseche – prosegue Fabbrino – dovranno essere chiaramente leggibili e comunicate nel pack: il consumatore deve poter fare un acquisto sempre più sostenibile e responsabile, potendo risalire facilmente all’origine del prodotto lungo le diverse fasi di lavorazione. A tal fine però noi dobbiamo dargli le informazioni per poter essere virtuoso e, in questo senso, il packaging diventa uno strumento fondamentale”.
La strategia di crescita di Fruttagel e Almaverde Bio Ambiente
Seguendo i driver di sviluppo presentati da presidente Fabbrino, la gamma Fruttagel e Almaverde Bio Ambiente, per il segmento frozen e grocery, negli ultimi mesi ha puntato sull’innovazione di packaging e di prodotto in un’ottica di sostenibilità. Ne sono esempio le conserve di pomodoro Tetra Recart, presentate nel nuovissimo sito dedicato con tante indicazioni sulla praticità d’uso e il rispetto per l’ambiente, i succhi di frutta senza zucchero aggiunto (vedi news) con altissimo contenuto di frutta e a basso contenuto calorico, senza conservanti, senza cannuccia e con un pack ottenuto da risorse rinnovabili (tanto da non essere soggetto a sugartax e plastictax), oppure le Cremose Surgelate, da gennaio 2020 disponibili in busta compostabile.
I risultati 2019 e il trend 2020
Una strategia che sembra dare buoni risultati: nel 2019 il fatturato ha registrato una crescita del 25%, trainato in particolare dal canale retail: “le novità introdotte nel grocery e nel frozen hanno portato a una crescita superiore al 60% anno su anno”, ha dichiarato il Direttore Commerciale di Fruttagel e Amministratore Delegato di Almaverde Bio Ambiente Giorgio Alberani. “Anche in questo primo semestre 2020 – ha aggiunto il manager – i segnali sono positivi, nonostante il ricavo complessivo sia fortemente condizionato dalla chiusura del canale Horeca. Per il retail si evidenzia un’ulteriore crescita delle vendite del 30%, spinte dal boom dell’e-commerce soprattutto nei mesi di lockdown. Per quanto riguarda il Food Service, canale gestito direttamente da Fruttagel, a fronte di un +20% del 2019 sul 2018, quest’anno si registra una brusca frenata a causa della chiusura di mense, bar e ristoranti nei mesi di marzo e aprile.
Nonostante il periodo di difficoltà, Alberani è fiducioso e guarda avanti: “Riteniamo che la ristorazione, penso ai bar, ristoranti, hotel e agriturismi, possa riprendersi nel prossimo futuro; per farlo però dovrà qualificarsi proponendo al cliente un menù biologico completo. In questa direzione si muove la proposta Almaverde di verdure surgelate e di altri prodotti Grocery, studiati appositamente per il settore. Mi riferisco alla collaborazione per il canale Bar con Nat Food, produttore e distributore di una gamma di prodotti Almaverde qualificata e specifica”.
Il commento del direttore Paolo Pari
La strada dell’innovazione a trecentosessanta gradi sembra dunque l’unica percorribile, soprattutto se si considera il cambiamento dello scenario generale a cui si sta andando incontro, in seguito alla crisi pandemica che tuttora stiamo affrontando: “Dovremo fare sempre più i conti con la perdita di potere d’acquisto degli italiani”, commenta laconico Paolo Pari, direttore della realtà cesenate. “Il lockdown ha lasciato dietro di sé un profondo cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori, ormai orientati a un’esperienza in-store breve e concentrata, con una frequenza sempre più bassa. In questo senso è quanto mai importante puntare sull’innovazione di prodotto, di mix di prodotti e di layout a scaffale. Tra le ipotesi più plausibili c’è la tendenza alla polarizzazione delle scelte di acquisto dei consumatori; un aspetto importante che può portarci ad assumere un ruolo ancora più determinante”.